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Termovalorizzatore: la lotta continua e si allea con Roma

Indetta una nuova assemblea pubblica per dire “No” all’impianto in Valle Bormida

Termovalorizzatore: la lotta continua e si allea con Roma

«Questo è il momento del coraggio politico, della responsabilità e del confronto. I cittadini lo stanno dimostrando. Questa valle ha già dato. Ora è il momento di scegliere un modello di sviluppo sostenibile, che metta al centro la salute delle persone, la qualità dell’ambiente e la giustizia intergenerazionale. La lotta continua». Con queste parole si era concluso l’incontro svoltosi due settimane fa alla Soms di Cairo Montenotte promosso dal Comitato del “No” all’inceneritore composto da una rete ampia di associazioni – WWF Savona, Italia Nostra Savona, Medicina Democratica Savona, Comitato CulturAmbiente, Comitato Bric Surite Altare, PVA, Comitato Sanitario Locale Valbormida, La Prima Langa, Associazione per la Rinascita della Valle Bormida, Pro Natura Alessandria, Laboratorio Synthesis, Pantere grigie e molte altre. Proprio nell’ottica de “la lotta continua” è stato organizzato una nuova assemblea pubblica che si terrà mercoledì 23 luglio, alle ore 20.30, presso i locali della Pro loco di Cosseria, per «dire un deciso “no” alla proposta di costruzione di un inceneritore in Val Bormida».

«Il progetto prevede un impianto capace di trattare oltre 300.000 tonnellate di rifiuti all’anno, tra rifiuti industriali, ospedalieri e urbani. Una prospettiva che ha sollevato gravi preoccupazioni per le conseguenze sanitarie e ambientali, con particolare allarme per l’esposizione della popolazione a polveri sottili, metalli pesanti, diossine e microinquinanti - dicono i referenti delle associazioni per il “no”-. La vera emergenza non è dove mettere i rifiuti, ma come proteggere la salute pubblica. E la salute non si negozia. Portare un impianto di questo tipo in una Valle già penalizzata sotto il profilo ambientale è un rischio inaccettabile».
Dal Comitato sottolineano inoltre l’assurdità del progetto, che penalizzerebbe i Comuni più virtuosi nella gestione dei rifiuti: «A Genova la raccolta differenziata è appena sopra il 50%, mentre in Val Bormida si superano stabilmente il 70%. Come si può pensare di premiare l’inefficienza e scaricare il peso su chi ha fatto la propria parte?»

Durante l’assemblea è previsto anche un collegamento speciale con Roma, dove associazioni e tecnici stanno portando avanti la battaglia contro un impianto simile che sorgerà a Santa Palomba. L’incontro potrà essere seguito anche online tramite il link dedicato: https://meet.google.com/faq-knwb-fjb.

Dal fronte istituzione a oggi non vi sono significative novità: entro il mese di giugno Regione Liguria avrebbe dovuto pubblicare un bando per la progettazione dell’impianto, secondo le logiche e i meccanismi del project financing: un partenariato pubblico-privato con il possibile costruttore che dovrà indicare il luogo di costruzione, previa la nota di adesione del comune interessato. La stessa Regione nei mesi scorsi aveva commissionato a Rina uno studio per individuare le possibili aree all’interno del territorio regionale idonee ad ospitare un eventuale impianto. I siti individuati sono compresi in cinque micro aree: Scarpino-Valpolcevera, Valle Scrivia, Vado-Quiliano, Cairo Montenotte e Cengio.

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