Cerca

ultima ora

ultime notizie

OGGI

«Salvate l'antico Santuario dimenticato, prima che sia troppo tardi»

L'appello del sindaco e la risposta del presidente della Regione, Cirio: «I soldi ci sono. Serve un progetto di recupero il prima possibile»

«Salvate l'antico Santuario dimenticato, prima che sia troppo tardi»

Il Santuario della Madonna della Mirra di Piozzo, come si presenta oggi

C’è un luogo, tra le dolci colline di Piozzo, dove il tempo sembra essersi fermato. Un luogo intriso di silenzio, di storie sussurrate dalle pietre, di fede antica. È il Santuario della Madonna della Mirra, oggi dimenticato, abbandonato, ferito. Ma non ancora perduto.

Da decenni, le sue mura assistono inermi allo scorrere del tempo. Gli affreschi, un tempo splendenti, si sgretolano lentamente, giorno dopo giorno. Il tetto cede, i muri si crepano, la vegetazione cresce fitta, ovunque tra gli spazi. Nessuno suona più le sue campane. Eppure, quel luogo sacro continua a parlare al cuore di chi lo conosce, di chi vi ha pregato, vissuto, amato.

La comunità di Piozzo non lo ha mai dimenticato. C’è chi ricorda le processioni, le messe dell’infanzia, chi rammenta il parroco, il "prete della Mirra" che, negli anni ’60, era anche maestro e insegnava ai bambini nei locali attigui. Ogni pietra racconta un frammento di vita, ogni affresco è una preghiera sospesa nel tempo.

In molti raccontano anche dell'esistenza di un passaggio segreto, un cunicolo sotterraneo costruito nell'antichità, che partendo dal Santuario arriverebbe fino al castello di Piozzo, passando in profondità, sotto l'abitato. Oggi, tutto questo rischia di scomparire per sempre.

Durante l’inaugurazione dei giardini vicini – rinati grazie a un intervento privato – è risuonato forte l’appello del sindaco Sergio Lasagna«Il Santuario sta per crollare. Il proprietario, Stefan Corti, che vive negli Stati Uniti, aveva un progetto di recupero che non ha potuto portare a termine. Ora è disposto a donarlo, purché venga salvato. Facciamo appello alla Regione, alle banche, alle Fondazioni: non lasciateci soli».

Le sue parole non sono cadute nel vuoto. Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, presente all'evento ha subito aperto uno spiraglio: «Se ci sarà presto un progetto serio e condiviso, ci sono fondi del PNRR che potrebbero essere utilizzati per salvare il Santuario».

È un’occasione preziosa. Forse l’ultima.
Salvare il Santuario della Madonna della Mirra non è solo un gesto di conservazione architettonica. È un atto d’amore verso la memoria, un dono alle generazioni future. È ridare voce a un luogo che ha dato tanto e chiede solo di non essere dimenticato.

Ora serve l’impegno di tutti: delle istituzioni, dei cittadini, di chi ama l’arte, la storia, la bellezza.
Perché se il Santuario crolla, non crolla solo un edificio. Crolla un pezzo di anima di Piozzo.

Il tempo stringe. Ma finché c’è speranza, c’è salvezza.
Salviamo il Santuario. Prima che sia troppo tardi.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

x