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28 Luglio 2025 - 09:11
In foto, il sindaco Nicola Schellino in consiglio comunale. A sinistra il vice Christian Sciolla e destra la segretaria comunale Laura Baudino
«Per molti cittadini, l'interfaccia rimane il Comune, anche se il servizio è in capo ad Acem e affidato in gestione a Proteo. Il Comune incassa mediamente il 90% del contributo Tari ma versa comunque il 100% ad Acem, registrando di fatto una perdita strutturale su questo servizio. Da qui nasce il mio invito a riflettere, certamente in forma più ampia, sull’attuale impostazione della Tari, prendendo a modello la gestione del servizio idrico, dove lo stesso gestore si assume il rischio degli insoluti».
Ha esordito così il sindaco di Carrù, Nicola Schellino, nel rispondere all’interrogazione della minoranza sul tema “caldo” dei disservizi nella raccolta rifiuti. Lo stesso Comune si era già mosso nelle scorse settimane con una lettera formale indirizzata ad Acem e Proteo. Una missiva che non ha avuto risposta. Così la capogruppo di minoranza, nonché ex sindaca del paese, Maria Paola Marabotto, si era mossa con un’interrogazione anche per trattare l’argomento nella seduta pubblica del Consiglio comunale: «I disservizi continuano a essere segnalati da più parti, quali azioni intendete mettere in atto? Il capitolato d’appalto prevede penali?».
Nel sottoscrivere «in toto» l’interrogazione, lo stesso sindaco Schellino ha spiegato come il nuovo appalto, entrato in vigore a maggio, sia «visibilmente carente non solo a Carrù». «Le cause, stando a quanto riportatoci, sono da ascriversi alla carenza del personale e al ricambio costante presso la cooperativa appaltatrice Proteo Ambiente Impresa Sociale. Aggiungo anche che vi sono criticità strutturali ed organizzative, puntualmente segnalate dal Comune. Non è accettabile infatti che il numero verde, appositamente attivato per segnalare i disservizi, spesso suoni a vuoto e che ad ogni raccolta si verifichino problematiche come strade interamente dimenticate».
Il Comune, tramite il vicesindaco Christian Sciolla, l’assessore delegata Simona Mancini e gli uffici comunali, ha monitorato il servizio, spesso anche saltando il protocollo e chiedendo direttamente agli operatori di Proteo di intervenire laddove vi è stata mancanza.
Le penali sono previste dall’art. 50 del Capitolato speciale di appalto tra Acem e Proteo. Nello specifico, sono previste 62 fattispecie. Il comma 9 dell’art. 50 prevede, invece, la possibilità di risoluzione del contratto qualora vi sia applicazione di penali per un importo superiore al 10% del corrispettivo contrattuale dell’appalto in un periodo massimo di 12 mesi continuativi. «Il valore di aggiudicazione del contratto pluriannuale, da 8 anni, è di 43 milioni e 794.572,40 euro. Perché si applichi la risoluzione le sanzioni dovrebbero ammontare dunque a ben 4 milioni in un anno. Uno scenario molto improbabile», commenta Nicola Schellino.
«Il meccanismo di applicazione di una penale prevede che il Comune segnali l’inadempimento di Proteo ad Acem e che conseguentemente Acem contesti formalmente la circostanza a Proteo. Come Comune non ci esimeremo dal segnalare ad Acem i disservizi e, in occasione della prossima assemblea di Acem, verrà espressamente richiesto a quest’ultima di riferire in merito alle procedure di contestazione avanzate a Proteo e a quelle portate a termine con irrogazione della sanzione e conseguente intervenuto pagamento».
«Sulla possibilità di fare sistema con i Comuni, non vale il brocardo “mal comune mezzo gaudio” ma anzi il problema comune deve essere affrontato tutti insieme, facendo sistema. La lettera che ho inviato lo scorso mese è stata condivisa da diversi amministratori dei Comuni limitrofi: credo possa essere utile proporre uno specifico punto all’ordine del giorno della prossima assemblea di Acem nel quale confrontarci sulle reali prospettive future del servizio, valutando ogni possibilità».
«Nel diritto privato esiste la possibilità che il committente agisca per la riduzione del prezzo in caso di inadempimento dell’appaltatore: se questa strada sarà percorribile, l’assemblea di Acem potrà certamente valutare l’opportunità di procedere in tal senso. Mi farò senz’altro portavoce di tali aspetti per favorire in assemblea un dibattito sul punto tra i sindaci dei Comuni facenti parte di Acem. È interesse di tutti che il servizio funzioni per davvero».
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