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29 Luglio 2025 - 10:42
Un'immagine del centro paese, dopo il bombardamento
Ottantun anni sono passati da quel terribile giorno d’estate in cui Dogliani fu colpita al cuore. Era il 31 luglio 1944 quando un violento bombardamento aereo, accompagnato dalla brutale repressione delle truppe nazifasciste, seminò morte e distruzione nel paese di Langa. Una ferita profonda nella memoria collettiva, che la comunità doglianese continua a ricordare con rispetto, dolore e consapevolezza storica.

In occasione dell’anniversario, il Comune di Dogliani, guidato dal sindaco Claudio Raviola, organizza una giornata di commemorazione per onorare le vittime di quel tragico evento e riaffermare il valore della pace e della libertà. Giovedì 31 luglio, alle 18.30, nella chiesa parrocchiale, sarà celebrata una Messa in suffragio. Subito dopo, alle 19.15, partirà dal palazzo comunale un corteo aperto a tutta la cittadinanza, che toccherà i luoghi simbolo della memoria cittadina: prima la deposizione di un cuscino d’alloro alle lapidi di piazza San Paolo, poi la posa di una corona alla lapide di don Piero Delpodio, sacerdote martire ricordato per il suo impegno civile e religioso durante la guerra.
A scandire i momenti della commemorazione sarà la Società Filarmonica "Il Risveglio", che accompagnerà il corteo con le sue note solenni, in un gesto di unione e rispetto che coinvolgerà l’intera comunità. Il sindaco terrà un intervento ufficiale per ricordare quanto accaduto e ribadire l'importanza di custodire la memoria storica come fondamento della democrazia.
Quella del 1944 non fu solo una tragedia locale, ma uno degli episodi emblematici della violenza che si abbatté sull’Italia intera durante gli ultimi, feroci mesi dell’occupazione nazifascista. A Dogliani, le bombe non colpirono solo edifici e vite umane, ma l’identità stessa di una città che seppe però rialzarsi, ricostruire e ricordare.

Oggi, in un tempo in cui la memoria rischia di sbiadirsi, iniziative come questa sono fondamentali per tenere viva l’eredità del passato e trasmettere alle nuove generazioni il significato profondo del sacrificio e della resistenza.
La cittadinanza è invitata a partecipare numerosa. Perché ricordare non è solo un dovere: è un atto di responsabilità verso il futuro.
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