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22 Agosto 2025 - 14:33
Le tariffe al 15% sui prodotti agroalimentari italiani, senza esenzioni, rischiano di far perdere oltre 1 miliardo di euro alla filiera del cibo Made in Italy, con vino, pasta e comparto suinicolo tra i settori più colpiti. Una conferma, secondo Coldiretti Piemonte, di come l’agricoltura sia ancora una volta il comparto sacrificato. È quanto emerge dai dati del Centro Studi Divulga, diffusi in merito alla dichiarazione congiunta UE-USA che formalizza l’accordo-quadro raggiunto a fine luglio in Scozia.
Il prodotto più penalizzato sarà il vino, prima voce dell’export e comparto chiave dell’economia agroalimentare cuneese, che subirà dazi per un impatto stimato in oltre 290 milioni di euro, cifra che potrebbe salire ulteriormente in base all’andamento del dollaro.
In Piemonte – ricorda Coldiretti Piemonte – il comparto vitivinicolo conta ben 15.000 imprese, 43.000 ettari di superficie vitata, per lo più a marchio DOC o DOCG. Secondo Filiera Italia, nel 2024 il valore delle esportazioni di vino italiano verso gli Stati Uniti ha raggiunto circa 1,9 miliardi di euro, pari al 24% dell’intero export nazionale di vino. In Piemonte, questa percentuale sale al 40%.
“Occorre proseguire il negoziato per ottenere l’esclusione dei prodotti agroalimentari di eccellenza dalla lista dei dazi, risultato che ci aspettavamo almeno per il vino e che invece non è arrivato. Ogni giorno in più in questa situazione lascia spazio ad altri Paesi per conquistare quote in un mercato, quello vinicolo, che storicamente ci appartiene. Von der Leyen faccia qualcosa: mentre la Germania negozia apertamente per tutelare i propri interessi su acciaio e automotive, la Commissione Europea deve dimostrare che escludere vini e alcolici dai dazi è una priorità per tutta l’Europa”, dichiara Monica Monticone, Presidente Coldiretti Asti con delega al vino per Coldiretti Piemonte.
“Non è accettabile che il settore agroalimentare continui a essere il più penalizzato da una conduzione delle trattative troppo remissiva da parte della Commissione UE, che si somma peraltro al taglio senza precedenti delle risorse destinate all’agricoltura, proposto dallo stesso esecutivo nel prossimo bilancio comunitario. Allo stesso tempo, è fondamentale assicurare il rispetto dei rigidi standard di sicurezza alimentare europei, senza pericolosi passi indietro sulla tutela della salute dei cittadini”, aggiungono Cristina Brizzolari e Bruno Rivarossa, Presidente e Delegato confederale di Coldiretti Piemonte.
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