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"Talu" Costamagna: il grande lavoratore della musica

Dal Cuneese ai grandi palchi: l’operaio della musica che, con Big Talu Music Service, ha fatto della fratellanza la forza del rock alternativo italiano.

"Talu" Costamagna: il grande lavoratore della musica

In occasione del commiato a Guido Costamagna mi sono permesso anch’io di racchiudere in poche righe una sintesi sui social di quella che è stata l’importanza che Talu ha rappresentato per il mondo della musica in Italia. Vista la persona, prima ancora del personaggio, credo che sia utile partire dal fondo: il senso di fratellanza che un “operaio della musica” ha messo nel proprio lavoro.

Negli anni ‘90 la scena musicale era assai stratificata, nei numeri e nelle esperienze, tra chi raggiungeva i primi posti della classifica e quelli che difficilmente arrivavano oltre la 15ª piazza della classifica FIMI. Tutti avevano una propria dignità, il mercato meglio remunerato e questo permetteva alle novità di farsi avanti senza dover scalzare altre realtà, accreditandosi poco alla volta. Oltre a nuove realtà musicali si affacciava anche una nuova generazione di maestranze: i costi dovevano essere più bassi rispetto alle grandi produzioni, ma ci voleva gente capace, conoscendo ciò di cui le band avevano bisogno.

Qui Big Talu comincia a muovere i propri passi, consapevole che qualcosa bolle in pentola: parafrasando i MCR “siamo una Grande Famiglia”. Il mondo del rock alternativo in quegli anni è una famiglia; c’è bisogno di watt, tanto materiale e di gente che sappia gestire le distorsioni sonore. Costamagna comincia a costruire il suo mondo dai suoi contatti e da quel mondo indipendente conosciuto grazie anche all’esperienza portata avanti con i Loscomobile; si comincia dal Cuneese, ed il Nuvolari Libera Tribù rappresenta una base di partenza importante.

Il locale (inteso come territorio) è il punto di partenza per Talu: il luogo da cui parte l’esperienza, e quello a cui tornare alla fine di ogni servizio, il luogo in cui si sviluppa la nuova musica “alternativa” (il Nuvolari in estate, così come il Capolinea a Entracque o Le Macabre a Bra) e una nuova generazione, di ascoltatori, di musicisti che necessitano un palco e di ragazzi che ambiscono a lavorare nella musica. Costamagna si afferma come punto di riferimento sul territorio, e segue la nuova scena in espansione, che ha in Torino e nel Piemonte uno snodo nevralgico di tutto lo Stivale. Il resto è storia. Il nome di Big Talu Music Service si afferma nella scena italiana. Con quel senso di fratellanza attorno a Talu si generano nuove maestranze e nuove figure, e nel campo dei servizi la provincia diventa un punto di riferimento. Sono almeno tre i gruppi di lavoro che ruotano e che occupano una grande fetta di questo mercato. Talu ha portato il suo service in giro per l’Italia, con lo stesso approccio sui palchi del Monregalese. Non c’è differenza in come ci si approccia al lavoro: sia questa una produzione su larga scala oppure il palco di un piccolo festival delle montagne, ciò che conta è lavorare con grande passione e questa la qualità che ha reso grande il nostro Talu.

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