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Assistenza alle autonomie: ancora numeri altissimi… e il Comune paga

Nel prossimo anno scolastico a Mondovì le richieste si allineano a quelle del 2024-25: e anche i costi

Assistenza alle autonomie: ancora numeri altissimi… e il Comune paga

«Siamo circa sui medesimi numeri dello scorso anno scolastico». Così Francesca Botto, l’assessora alle Politiche sociali del Comune di Mondovì, parlando di un tema che grava sulle casse comunali per una cifra enorme: la copertura delle ore per l’assistenza alle autonomie.

Il 10 settembre comincia la scuola. E tra tutte le tematiche che ruotano attorno all’anno scolastico – plessi, trasporti, orari, palestre –, quello dell’assistenza alle autonome si è rivelato, negli ultimi anni, un capitolo in vertiginosa crescita di spesa.

L’assistenza all’autonomia è disciplinata nella Legge 104 del 1992. La copertura del servizio è a carico dei Comuni. A Mondovì (e in vari Comuni limitrofi del Monregalese) il servizio è gestito dal CSSM, il Consorzio dei Servizi socio-assistenziali. Cosa, peraltro, appena confermata dalla Giunta comunale per il triennio.

La procedura funziona così: quando un alunno o un’alunna ottiene una diagnosi dall’Asl (attraverso il Servizio di Neuropsichiatria infantile) che certifica la necessità di un’assistenza, la trasmette alla Scuola; la Scuola, a sua volta, le raccoglie e le segnala al Consorzio dei servizi sociali, il quale poi si occupa di gestire i servizi rivolgendosi eventualmente anche a cooperative del settore. Al Comune compete la copertura economica delle ore di tutti gli alunni residenti sul proprio territorio (anche se frequentano Scuole in altri Comuni).

Negli ultimi anni i numeri delle richieste, e di conseguenza i costi, sono cresciuti in maniera enorme. Si è passati da 400 mila a 600 mila euro.

Il Comune di Mondovì ha confermato che anche per il prossimo anno scolastico cercherà di coprire fino a mezzo milione di euro per le ore di assistenza nel tempo-scuola, dopo essersi già fatto carico anche della copertura di tutte le ore estive (oltre 40 mila euro per assistenza in centri estivi).

Spiega la Botto: «Sappiamo che per le famiglie questo è un servizio importantissimo e siamo felici che le stesse famiglie abbiano compreso e apprezzato lo sforzo economico dell’Ente nel venire incontro alle situazioni. I dati ci dicono che, nell’anno scolastico 2025-2026, le richieste saranno all’incirca analoghe a quelle dell’anno passato». Purtroppo, a oggi, le Amministrazioni locali sono quelle su cui ricade il peso di questo servizio.

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