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Dalla Regione 12 milioni di euro a fondo perduto per sostenere le piccole imprese

L'assessore Bongioanni: «Con il Fondo rotativo siamo al fianco anche delle aree interne e periferiche»

Dalla Regione 12 milioni di euro a fondo perduto per sostenere le piccole imprese

L'assessore regionale Paolo Bongioanni

Riparte con una nuova dotazione di 12 milioni di euro il Fondo Rotativo: un decisivo strumento che la Regione Piemonte mette a disposizione delle micro, piccole e medie imprese (Mpmi) del commercio per sostenerle nell’innovazione, nel consolidamento e nello sviluppo del tessuto commerciale piemontese.

«Ho riattivato il Fondo rotativo, fermo da due anni - spiega Paolo Bongioanni, assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport e Post-olimpico, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte - con uno stanziamento “fresco” di 6 milioni di euro che vanno a raddoppiare gli altri 6 milioni rientrati dalla restituzione dei prestiti concessi negli anni passati. Di questi 12 milioni, 10,8 saranno assegnati nel 2025 e 2026 alle nostre imprese commerciali come finanziamento agevolato e 1,2 a fondo perduto. È una misura che interviene in parallelo al bando per i Distretti del commercio e che va a sostenere direttamente le nostre imprese nell’innovazione, nella competitività e nell’impegno quotidiano per mantenere quel presidio di servizi, di comunità e di qualità della vita che il commercio oggi più che mai è chiamato a sostenere nei centri urbani come nelle aree interne e periferiche».

Nato nel 2019, il Fondo Rotativo mette a disposizione delle Mpmi commerciali piemontesi due tipologie di sostegno: un finanziamento agevolato, sostenuto per il 70% a tasso zero dalla Regione e per il 30% da intermediari finanziari (istituti bancari e confidi) che praticano tassi concordati e favorevoli; e un contributo a fondo perduto, non fruibile separatamente ma vincolato alla concessione del finanziamento agevolato. Si chiama fondo rotativo perché il suo rifinanziamento è alimentato anche dalla progressiva restituzione, da parte dei beneficiari, delle somme ricevute in prestito che così vanno a reintegrare la dotazione finanziaria.

Sono molte e varie le tipologie di investimenti ammesse al finanziamento della Regione. Fra questi, finanziabili al 100%: acquisto di macchinari e impianti di servizio, attrezzature, hardware e software; mobili, arredi, macchine d’ufficio e altri beni strumentali; automezzi per trasporto di cose, opere edili; brevetti, marchi, licenze, diritti d’autore; sistemi e certificazioni aziendali di qualità della lavorazione, rispetto per l’ambiente e la sicurezza e la salute dei lavoratori; certificazioni di prodotto rilasciate da organismi accreditati. Sono anche finanziate in parte spese come l’acquisto e/o costruzione di immobili da destinare all’attività d’impresa, l’avviamento d’azienda e altre.

Sono ammessi progetti dall’importo minimo compreso fra i 25mila euro (micro e piccole imprese) e i 250mila (medie imprese), che potranno ricevere un contributo massimo dai 500mila euro per le micro ai 1,5 milioni di euro per le medie. Lo sportello telematico per presentare le nuove richieste dei contributi - affidato a Finpiemonte – verrà riiaperto entro fine 2025.

Fino a giugno 2025 sono state 171 le imprese commerciali che hanno potuto beneficiare del Fondo Rotativo: il 62% rappresentato da microimprese, il 32% da piccole e il 5% da medie. La categoria più rappresentata è stata la ristorazione con somministrazione (32%), seguita dai bar e affini (8%), da minimarket e alimentari, farmacie, commercio carni, gelaterie e pasticcerie e altri generi. L’importo medio dei progetti finanziati è stato di 139mila euro.

«È un programma – conclude l’assessore Bongioanni:- che guarda al futuro e tiene conto dei cambiamenti e investimenti che anche in Piemonte il commercio si trova ad affrontare. La differenza rispetto al passato è che ora la programmazione è finalmente supportata da una logica di sistema che guarda alla prossimità e alla qualità del servizio quotidiano e insieme alla promozione dei territori e dei loro prodotti, all’integrazione con il turismo e la valorizzazione delle nostre eccellenze per quanti vengono a scoprire il Piemonte anche grazie allo straordinario tessuto del nostro commercio».

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