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06 Ottobre 2025 - 14:20
Marta Piscitelli, con uno dei suoi capretti
Sulle colline di Langa di Murazzano, al confine con Igliano, tra boschi e prati che profumano di erbe spontanee, Marta Piscitelli e Giuseppe hanno scelto una vita che unisce tradizione e innovazione. Da quattro anni hanno avviato l’azienda agricola Il Caprifoglio, dove allevano capre camosciate delle Alpi e coltivano patate di tre diverse varietà. Da quest’anno, con entusiasmo e determinazione, hanno aggiunto anche la produzione di formaggi freschi.
«Viviamo in una cascina isolata, immersa in 11 ettari di bosco e prato, che abbiamo acquistato e poi, piano piano, rimesso in sesto – racconta Marta –. Ogni giorno portiamo le capre al pascolo, contribuiamo a mantenere i boschi puliti e produciamo robiola a latte crudo. A breve, appena avremo latte a sufficienza, inizieremo a sperimentare la tecnica del latto-innesto per ottenere un formaggio davvero nostro, senza aggiunte esterne».
La passione di Marta nasce da lontano. «Abitavo già in campagna, a Pocapaglia, vicino a Bra – spiega –. Dopo la laurea in Produzioni e gestione degli animali da allevamento, ho iniziato a lavorare con un allevatore di capre che mi ha insegnato la parte pratica. Ho sempre amato gli animali e desideravo creare qualcosa di mio».
Giuseppe, che per ora svolge un altro lavoro, affianca Marta nei momenti più impegnativi, soprattutto durante la coltivazione delle patate. «Senza di lui sarebbe difficile affrontare certi lavori pesanti – ammette –. È una sfida che condividiamo, anche se con ruoli diversi».
A soli 33 anni, Marta ha le idee chiare su cosa significhi oggi dedicarsi all’agricoltura e alla pastorizia: «Ai giovani che vorrebbero avvicinarsi alla terra, agli animali e a un'attività come la nostra, dico che questo non è un lavoro, è molto di più, è uno stile di vita. Servono passione e rispetto per gli animali e per la natura. So che probabilmente non avrò mai più il tempo per una vacanza, ma ho scelto di vivere in un posto che mi fa sentire in pace ogni giorno».
Tra le Langhe, terra di grandi vini e formaggi, la loro esperienza rappresenta un ritorno alle radici, ma con uno sguardo nuovo: quello di giovani che credono nell’agricoltura sostenibile, nei prodotti genuini e nella bellezza di un ritmo di vita scandito dalla natura.
Marta e Giuseppe, sabato 4 ottobre, hanno raccontato la loro esperienza lavorativa e di vita durante la riunione di "quadrante" delle Condotte Slow Food del Cuneese, calamitando l'attenzione di fiduciari e soci e riuscendo subito a trasmettere la loro passione per la terra, gli animali, la natura e la biodiversità.
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