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Autunno mite e nuova erba fresca: animali sui pascoli in montagna fino al 15 novembre

La Regione ascolta le richieste dei pastori e "allunga i tempi": «Segnale d'attenzione verso chi vive e lavora in montagna»

Autunno mite e nuova erba fresca: animali sui pascoli in montagna fino al 15 novembre

La Regione Piemonte ha disposto la proroga dei termini di pascolamento per l’anno 2025, rispondendo alle richieste delle associazioni agricole e pastorali del territorio. La decisione, formalizzata con una determinazione del Settore Foreste, estende di alcune settimane la possibilità di pascolo, nel rispetto dell’equilibrio ambientale e della copertura vegetale.

La proroga riguarda le aree montane fino ai 2.000 metri di quota, dove l’andamento climatico di fine estate ha favorito una parziale ripresa della vegetazione. In particolare, il termine del pascolamento viene posticipato al 15 novembre per le fasce tra 800 e 1.500 metri, e al 25 ottobre per le aree tra 1.500 e 2.000 metriSulla base del meteo e del monitoraggio della copertura erbacea si potrà fare ulteriori valutazioni per estendere il periodo. 

La misura nasce dal confronto con le principali organizzazioni di categoria — Confagricoltura Piemonte, Associazione Regionale Margari (A.RE.MA) e CAA-CIA Piemonte — e sulla base dei pareri tecnici espressi dai Settori regionali, dall’Università di Torino (DISAFA) e dall’IPLA.

«Questa proroga – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo e Promozione della Montagna, Marco Gallo – è un segnale di attenzione verso chi vive e lavora in montagna. La stagione, caratterizzata da temperature miti e da una buona disponibilità di foraggio fino a 2000 metri, consente di prolungare il pascolo in sicurezza, sostenendo l’economia zootecnica e la gestione sostenibile degli alpeggi. È un provvedimento costruito con il territorio, che tiene insieme le esigenze ambientali e produttive, frutto dell’ascolto delle associazioni e della collaborazione con il mondo scientifico».

Il pascolo rappresenta non solo un’attività economica, ma anche una pratica fondamentale per la manutenzione del paesaggio e la prevenzione del dissesto idrogeologico. La proroga dei termini di pascolamento contribuisce a mantenere viva la montagna e a garantire la cura quotidiana del territorio.

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