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"Pallavolmente": la pallavolo come strumento riabilitativo psichiatrico. Un’esperienza partita anche da Mondovì

Lunedì 20 ottobre presso il Palazzetto dello Sport di Cuneo si terrà la tappa/laboratorio cuneese del progetto UISP

"Pallavolmente": la pallavolo come strumento riabilitativo psichiatrico. Un’esperienza partita anche da Mondovì

Lunedì 20 ottobre presso il Palazzetto dello Sport di Cuneo si terrà la tappa/laboratorio cuneese del torneo di pallavolo “Pallavolmente”, un progetto della UISP (Unione Italiana Sport Per Tutti) con la partecipazione di molti Centri di Salute Mentale del Piemonte e di altre regioni (Valle d’Aosta, Emilia Romagna). Sono previsti gli interventi delle giocatrici della Cuneo Granda Volley, di Michele Sembrano rappresentante del VBC di Mondovì, di Valter Fantino assessore allo sport del Comune di Cuneo, dei rappresentanti sezione UISP di Torino Pietro e Donatella Cinquino e di Andrea Barbieri del DSM ASL CN1.
Il torneo si inserisce in una storia di attività sportive che trova le sue radici nei primi anni 2000. È da più di vent’anni, infatti, che la Comunità “Cascina Solaro” dell’ASL CN1 di Mondovì, grazie alle figure di Maurizio Cannizzaro e Bruna Liprandi, porta avanti un’attività sportiva che si è concretizzato nella pratica della pallavolo e nella creazione di una squadra mista operatori – pazienti, la “Tower Volley Mondovì”. Tale progetto ha poi incluso, nell’arco del 2024, anche il CSM e il Centro Diurno “Il Faggio Rosso” di Cuneo che a loro volta hanno costituito una propria squadra, i “CD’s Angels”, con il contributo delle operatrici Manuela Maglione e Daniela Cometto. Fondamentale, poi, è stata l’affiliazione alla UISP che ha consentito di ampliare le opportunità di gioco: il laboratorio “Pallavolmente” organizza degli incontri da ottobre a maggio durante i quali i giocatori monregalesi e cuneesi possono incontrare realtà territoriali diverse, sperimentandosi nel gioco di squadra e mettendo in gioco se stessi.
La pallavolo, infatti, integra delle caratteristiche che la rendono particolarmente adatta a contesti psichiatrici: è uno sport di squadra che richiede attenzione, previsione dell’avversario, gestione dell’errore, regolazione emotiva (frustrazione, delusione, rabbia). Inoltre richiede cooperazione, comunicazione, organizzazione e fiducia tra i giocatori.

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