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19 Ottobre 2025 - 08:51
Venerdì 17 ottobre la Sala Barbero del Castello degli Acaja a Fossano ha ospitato il tavolo locale nell'ambito della Sperimentazione nazionale Care Leavers, dedicato ai ragazzi e alle ragazze che vivono al di fuori della famiglia di origine sulla base di un provvedimento di tutela da parte dell'autorità giudiziaria e che al compimento della maggiore età si trovano ad affrontare un passaggio delicato verso l'autonomia individuale. Una sperimentazione progettuale alla quale da qualche anno aderisce il Consorzio Monviso Solidale insieme ad altri cinque enti a livello regionale.
La mattinata è stata strutturata in due momenti: il primo è stato dedicato agli addetti ai lavori che operano sul territorio di competenza del Consorzio con la partecipazione dei centri per l'impiego di Fossano e di Saluzzo, l'Azienda Sanitaria CN1, le agenzie interinali Synergie e Adecco, la cooperativa Proposta80 e la Lega Coop, oltre a Confartigianato, Confindustria e Coldiretti.
«Il Tavolo ha avuto il compito di informare e sensibilizzare circa alcuni dispositivi che la legge mette a disposizione dei Care Leavers, per esempio le modalità che è necessario seguire per ottenere un documento ISEE individuale o la possibilità di fruire dell'assegno di inclusione o, ancora, il collocamento mirato in base all'articolo 18 della Legge 68, che da alcuni anni contempla anche la fascia dei giovani che rientrano in questa categoria», commenta Ornella Giraudo, Responsabile Servizio Territoriale del CMS e Referente Ambito Territoriale Care Leavers. «Per questa ragione il Tavolo ha fatto emergere proposte miranti a semplificare alcune procedure burocratiche e a garantire a questi giovani l'esercizio di diritti che la legge mette loro a disposizione».
La seconda parte del convegno ha invece coinvolto il territorio provinciale ed extraprovinciale, allo scopo di far conoscere il più possibile un servizio essenziale a favore di una popolazione di cui, in molti casi, si sa poco al di fuori degli specifici ambiti che se ne occupano.
Dopo i saluti istituzionali da parte del sindaco di Fossano, Dario Tallone, del Direttore del CMS, Enrico Giraudo, e della Presidentessa del Consorzio, Carla Giobergia, ha preso la parola Katia Cigliuti, tutor e referente dell'Istituto degli Innocenti di Firenze per la sperimentazione degli ambiti della Regione Piemonte: «Cosa domandano alla comunità locale questi giovani? Sicuramente maggiori opportunità capaci di favorire il loro percorso di autonomia; ma chiedono, e danno, responsabilità, poiché sono loro stessi ad avanzare proposte capaci di renderli protagonisti del loro tempo e, contestualmente, si aspettano la messa in gioco, e quindi l'assunzione di responsabilità, da parte di ogni componente della società. Ma c'è un altro elemento che contraddistingue il lavoro che facciamo e che oggi presentiamo qui a Fossano, e questo elemento è la speranza che le richieste che questi giovani formulano vengano davvero accolte e possano trasformarsi in traiettorie di vita appagante e piena».
«Della sperimentazione hanno senza dubbio beneficiato in questi anni le ragazze e i ragazzi, ma allo stesso tempo abbiamo beneficiato anche noi operatori» ha dichiarato Silvana Filippi, Assistente Sociale del Consorzio e mentor del progetto Care Leavers. «Dopo l'adesione formale alla sperimentazione, il CMS ha cominciato la propria attività sul suo territorio di competenza nel 2023. Fino a oggi il progetto è stato proposto a 21 giovani che al momento del compimento del diciottesimo anno di età vivevano in comunità educative per minori o in famiglie affidatarie. Di questi, 7 hanno cominciato il proprio percorso nello stesso 2023, mentre un secondo gruppo di 8 giovani l'anno successivo. Noi operatori lavoriamo quotidianamente con loro e non per loro, perché l'essenziale in questa relazione è la totale condivisione delle scelte, che devono sempre essere concordate. La sperimentazione ha permesso ai Care Leavers di far sentire un po' di più e un po' meglio la loro voce, mentre a noi operatrici e operatori ha dato l'opportunità di 'imparare' ad ascoltarla modificando punto di vista e approccio».
Il momento forse più toccante si è avuto quando hanno preso la parola Chiara Bori, Educatrice Professionale e tutor, e Nina, una delle giovani coinvolte nella sperimentazione.
«Il tutor è una figura che accompagna i Care Leavers non solo dal punto di vista emotivo, ma anche da quello degli aspetti più pratici: per esempio l'accesso ai servizi e le modalità per affrontare questioni come l'organizzazione dello studio. Per questa ragione durante l'anno abbiamo l'occasione di prendere parte a momenti di confronto, non solo sul piano locale, che servono a condividere sentimenti e approcci in merito alle sfide che la vita ti impone ogni giorno. Penso alle visite a Napoli o a Budapest, o alla giornata trascorsa al mare: eventi che, quantomeno per noi operatrici, forniscono sempre ottimi spunti di arricchimento professionale e di crescita umana».
Nina, la ragazza presente in sala in rappresentanza dei Care Leavers del territorio, ha pronunciato le parole che possono spiegare il senso dell'intera progettazione: «Il passaggio alla maggiore età costituisce già di per sé un 'salto nel vuoto' per qualunque giovane; ma per noi questa considerazione vale ancora di più. Per me e per le persone con cui sto percorrendo questa strada, il progetto si è rivelata un'occasione preziosa, perché ci ha dato e ci dà la possibilità di metterci alla prova. Questo è per noi uno spazio all'interno del quale poterci esprimere autenticamente, misurando i nostri limiti ma anche le nostre potenzialità di fronte alle difficoltà quotidiane. Il risultato importante è essere riusciti a creare un clima di fiducia reciproca».
Il bilancio della giornata è stato sintetizzato dal Direttore Giraudo: «l'obiettivo era portare su un territorio più ampio di quello del Consorzio, e cioè la provincia di Cuneo e oltre, la parola Care Leavers e fare in modo che ci fosse un momento di contaminazione e diffusione di queste tematiche. La platea dei partecipanti era varia e di diversa provenienza e ritengo che la finalità iniziale sia stata completamente soddisfatta. Inoltre, è stato interessante notare come questo progetto abbia agito anche all'interno delle dinamiche del Consorzio stesso, finendo per innescare meccanismi evolutivi nelle modalità professionali di presa in carico anche nel periodo precedente la maggiore età delle persone coinvolte. Un periodo che deve essere posto al centro della nostra attenzione per poter poi essere valorizzato quando i giovani raggiungono il compimento del diciottesimo anno d’età».
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