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29 Ottobre 2025 - 11:11
A poche ore dall’Assemblea del Consorzio Acem che ha eletto il nuovo presidente, Andrea Ferro (sindaco di Paroldo), che subentrerà a Michele Odenato, i vertici di Acem e di Proteo hanno tenuto un incontro a Frabosa Sottana, al Galà Palace, per incontrare i cittadini e rispondere alle domande relative alle problematiche della raccolta rifiuti. Da tempo infatti il dibattito in paese su questo tema è molto caldo, del resto le caratteristiche del Comune, con le stazioni sciistiche e la presenza stagionale di molti turisti, rendono strutturalmente complesso il problema della gestione della raccolta.
Le problematiche emerse in questi mesi hanno fatto nascere una raccolta firme, proprio per chiedere un incontro di chiarimento. Gli organizzatori dell’iniziativa, tuttavia hanno deciso di non presenziare, ritenendo che l’incontro proposto non rispondesse alle istanze che erano state avanzate nella petizione. In effetti per divulgare l’appuntamento al Galà Palace è stata utilizzata la locandina usuale che Acem impiega per gli incontri divulgativi sulle modalità della differenziata tenuti in altri Comuni, a cui spesso partecipano esperti addetti alla comunicazione, specializzati per dare consigli e illustrare le strategie per differenziare.-1761727392277.jpg)
In realtà però, come detto, al palazzetto si sono presentati il presidente uscente Odenato, quello in carica, Ferro, Gabriele Bovetti in rappresentanza della cooperativa Proteo , la direttrice Acem, Sara Cravero.
Odenato stesso ha risposto alle domande della numerosa platea intervenuta. L’ex presidente ha cominciato con una premessa volta a spiegare le motivazioni delle scelte dell’attuale sistema di raccolta. «Ritengo che sia doveroso metterci la faccia e spiegare come siamo arrivati a questo punto, cosa stiamo facendo e cosa c'è da fare». Ha poi cominciato a riepilogare la situazione: «Il sistema è determinato e normato a livello regionale soprattutto. per il ciclo dei rifiuti urbani, la Regione Piemonte ha individuato Consorzi di competenza per la raccolta rifiuti. Il Comune ha un margine di manovra limitato e deve ottemperare a quello che il Consorzio gli dice di fare. A sua volta, il consorzio segue le normative in vigore, dal regionale al nazionale fino all'europeo. Compito nostro è individuare i sistemi di raccolta più congrui per il territorio, ma con un obiettivo: ridurre la produzione dei rifiuti ed aumentare la frazione di rifiuti differenziati».
«La Regione ci impone soglie consortili a cui attenerci: nel 2025 dobbiamo arrivare al 65% di rifiuti differenziati sul totale, numero che riusciamo a rispettare. Non riusciamo invece a stare nell'obiettivo fissato della produzione dei rifiuti, 126 kg di indifferenziato per abitante. La media Acem è 185 kg, mentre il Comune di Frabosa Sottana, da solo, arriva a 700 kg per abitante di rifiuto indifferenziato, comunque meglio di alcuni anni fa. Un numero che comporta sanzioni applicate dalla Provincia».
«In alcuni territori ci sono difficoltà oggettive: sappiamo che non è pensabile chiedere a tutti i Comuni di rispettare la soglia. Al di là della presenza delle stazioni turistiche e dei picchi di presenze altri comuni hanno difficoltà logistiche per territori complessi da gestire, popolazione sparsa e situazioni contingenti. Cerchiamo di risolvere il problema mediando i numeri in tutto il Consorzio. Ci sono Comuni virtuosi, infatti, che riescono anche a stare sugli 80 kg per abitante» ha proseguito Odenato «Non è colpa di nessuno, ma qui la situazione è estremamente critica».
Odenato ha poi illustrato le scelte fatte per fronteggiare la situazione: mantenere per i Comuni montana a vocazione turistica (Frabosa Soprana, Frabosa Sottana, Pamparato, Montaldo, Viola, Roburent e Briga Alta la raccolta stradale. Un sistema inefficiente dal punto di vista dell'ottimizzazione delle soglie. «Sappiamo che è impossibile rispettare i numeri con questo sistema. Ci sono innumerevoli esempi in giro per l'Europa di situazioni che funzionano con i cassonetti e nessuno riesce a rispettare le soglie. Solo il sistema porta a porta, l'estremo opposto, da buoni risultati. Tra i due estremi, si è scelta una soluzione intermedia. «Per una città come Mondovì è più semplice gestire un porta a porta, in un Comune come Sottana sarebbe impossibile – ha detto Odenato – non raggiungeremo le percentuali ideali, ma siamo consapevoli che comunque è necessario un aumento delle percentuali della differenziata». Odenato ha poi toccato uno dei punti 'caldi', che hanno portato più scompiglio, quello della diminuzione delle batterie di cassonetti. «Non era possibile, sarebbe stato contro la legge, mantenere il vecchio numero di postazioni. Abbiamo dovuto eliminare tutte le postazioni che avevano il singolo cassonetto dell'indifferenziato. Deve esserci la batteria completa multimateriale, poi devono esserci organico e vetro. Al fine di contenere i costi un altro tema da tenere in considerazione è evitare un sistema costoso per il Comune, anche perchè i costi vanno sulle utenze. Così abbiamo scelto una riduzione del numero bilanciando con le esigenze e valutando anche il posizionamento, perchè con i nuovi cassonetti e i nuovi mezzi è necessario avere determinati spazi perché i camioncini possano fare manovra». Alla raccolta stradale è affiancato il porta a porta delle utenze non domestiche. Chi può tenersi i bidoni nell'area del proprio esercizio può avere la propria batteria, che viene periodicamente svuotata direttamente a domicilio. Chi non ha posto può fare riferimento a una batteria comune, individuata per più esercizi commerciali. «Il numero di postazioni previste era anche inferiore a quella che avete oggi, ma l'Amministrazione comunale ci ha fatto presente che questo livello non era sostenibile. Abbiamo aggiustato i conti e le valutazioni e abbiamo dato al Comune una situazione migliore rispetto a quella originale. Siamo consapevoli che la situazione non funziona ancora al meglio, ma dobbiamo tutti essere consapevoli che non possiamo andare avanti con il vecchio sistema, impostato vent'anni fa».
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Nel corso della spiegazione tuttavia l'ex presidente è stato ben presto bloccato da una salva di contestazioni, tale da costringere il sindaco Adriano Bertolino a intervenire per placare gli animi.
Ha preso allora la parola l'ingegner Cravero, direttrice di Acem: «Non stiamo dicendo che la spazzatura la dobbiamo nascondere, bisogna migliorare il modo in cui i cassonetti vengono usati – ha cercato di chiarire mostrando alcune immagini – il Comune di Sottana spende 170.000 euro per svuotare i cassonetti. Una spesa legata al fatto che i cassonetti vengono impropriamente riempiti con indifferenziato».
In platea c'era scetticismo riguardante soprattutto il concetto della riduzione dei cassonetti: se infatti è chiaro l'obiettivo di abbassare la quantità di indifferenziato, la produzione complessiva del Comune resta costante: alcuni presenti al Galà Palace esternavano quindi contrarietà alla riduzione del numero di cassonetti, in quanto ritenevano non sufficienti quelli presenti e spesso troppo sottodimensionati o distanti rispetto alle proprie abitazioni (alcuni abitanti, si è detto, sono molto anziani e non hanno la possibilità di spostarsi per diverse centinaia di metri per buttare la spazzatura, su strade d'inverno spesso ghiacciate).
«Siamo qui per ascoltare – ha detto Odenato – non solo per dare informazioni. Mi piacerebbe che ci fosse uno scambio ordinato, così tutti ci portiamo a casa qualcosa. Qui c'è tanta gente interessata, che si pone il problema, ma tanti non ci sono e non si pongono nemmeno il problema. La situazione non cambierà urlando contro al presidente di Acem, dobbiamo agire sulla produzione, capisco le difficoltà di abituarsi al nuovo sistema di differenziata ma vi assicuro che è possibile ridurre il volume senza troppo sforzo. La produzione di plastica, vetro, carta è anche una risorsa per il Comune, perché il consorzio li vende per il riciclo: più se ne producono meglio è».
A dispetto della premessa poco incoraggiante, l’incontro è proseguito in modo proficuo: abbandonato l’approccio frontale, Odenato ha risposto alle domande provenienti dalla platea. Sono stati sollevati molti temi, alcuni molto specifici e legate alle situazioni dei singoli.
La platea ha sottolineato il tema dei conferimenti illegittimi da parte di abitanti di altri Comuni. «Il problema era presente già prima, quindi non è legato al nuovo sistema – ha spiegato Odenato – anzi, il problema era anche peggiore in precedenza, con più postazioni con cassonetti che restavano aperti. Non siamo riusciti a correggere questo elemento ma ci stiamo lavorando: proprio sul territorio di Gosi e Pianvignale è allo studio l'ipotesi di passare al porta a porta e togliere i cassonetti da quelle aree, che sono le più critiche perchè sono sulla direttrice di una serie di traffico e sono molto facili da raggiungere. Se funziona la cosa potrebbe mitigare il problema».
«La modalità della nuova raccolta prevede che l'appaltatore mantenga i cassonetti fruibili – ha detto Odenato in risposta a chi chiedeva conto dei pochi cassonetti per due numerosi condomini – è evidente che durante la stagione invernale e durante la stagione estiva il numero di passaggio di svuotamento dei cassonetti non sarà quello ordinario. Ci saranno più passaggi per svuotare più frequentemente i cassonetti. Nel periodo invernale, almeno per il primo anno, stiamo studiando la possibilità di mettere delle "batterie di soccorso" ovvero qualche postazione in più».-1761731954143.jpg)
C'è chi ha proposto il sistema della chiave per chiudere i cassonetti. Su questo Odenato ha risposto: «Abbiamo visto, in tutte le esperienze in cui è stato adottato, che è un sistema che presenta numerose criticità: le chiavi si perdono, si rompono, si diffondono, vengono duplicate. Poi a volte i cassonetti o i lucchetti si rompono... insomma risulta inefficace. Abbiamo pensato al sistema, ma chi è partito con quel sistema in generale lo ha abbandonato».
«Per rispondere alle giuste critiche: abbiamo valutato la difficoltà della popolazione anziana e di chi non può, o trova eccessivamente scomodo, muoversi per centinaia di metri per buttare la spazzatura. L'unica alternativa è il porta a porta, ma è in molti casi impraticabile. Lo stiamo valutando per alcune porzioni di territorio. Non si potrà fare, evidentemente, a Prato Nevoso ed Artesina, ma sulle altre aree non è detto non si possa arrivare lì. Ci stiamo ragionando. Vi porto uno spunto: in alcuni Comuni dell'Alta Langa molto piccoli si è scelto di avere un unico punto di raccolta e le famiglie fanno anche diversi chilometri per buttare l'immondizia. È un sistema che non proporrei, ma a loro va bene così: il punto è che ogni territorio trova il giusto equilibrio tra quello che può spendere e quello che può ottenere. I sistemi sono tanti, l'importante è che siano usati in modo coerente per il raggiungimento dell'obiettivo». Ulteriore focus sui costi: «Il trasporto e lo smaltimento di una tonnellata di indifferenziata costa 146 euro, mentre di plastica di vetro e di carta costa 30 euro e genera un ricavo, perché Acem vende e ricava 1.200.000 euro su tutti i Comuni dalla produzione del differenziato. Una cifra che viene redistribuita ai Comuni, in funzione della quantità di differenziato prodotto. I numeri di Frabosa potrebbero avere un valore importante, se la crescita del differenziato è significativa: conviene a tutti voi».
Altri rilievi sono stati mossi sull'imbocco dei cassonetti, troppo piccoli. «È vero questo, è legato al fatto che questo nuovo modello di cassonetto era stato inizialmente pensato con altre misure ed è stato adattato in seguito. Le bocche piccole sono state una scelta, perché la produzione del rifiuto indifferenziato per un nucleo familiare numericamente nella media dovrebbe ridursi a un sacchettino di 30 litri due volte a settimana ed è già tanto».
In risposta a una domanda precisa, Odenato ha risposto: «Il numero dei cassonetti è stato stabilito in base alla pianificazione fatta in kg di produzione, in volume previsto. Poi li abbiamo aumentati. Il posizionamento sul territorio è stato proposto sulla base del criterio della possibilità di fare un giro funzionale e coerente con i mezzi. Alcune modifiche sono state previste per le problematiche dei mezzi nel caricamento. Abbiamo anche cercato di tenere conto del posizionamento in base alla distanza dalle varie abitazioni. Nuove modifiche sono sempre in valutazione e sempre possibili». «Tra le novità di questo appalto – ha detto Odenato – è previsto specificamente l'obbligo, per l'appaltatore di puliore le piazzole. Non siamo ancora a regime: nelle piazzole il problema non è la pulizia ma l'abbandono, con quintali di rifiuti abbandonati. Risolviamo quello e poi ci concentreremo sulla pulizia delle piazzole da parte agli operatori»
Odenato ha spiegato che con il nuovo contratto l’appaltatore ha obblighi più specifici di pulizia delle aree e sono presenti figure preposte ai controlli e alle sanzioni, come gli ispettori ambientali. «Per alcuni Comuni il tema degli ispettori ambientali non era rilevante, ma Frabosa e altri Comuni sul territorio si sono battuti per averlo. Infatti solo con le segnalazioni non abbiamo spesso sufficienti strumenti giuridici per intervenire, anche con le foto e i dati. Se ho ispettori formati, nominati dal Consorzio e dal Comune, ho personale che, in accordo con la Polizia locale, possono girare sul territorio e fare sanzioni, direttamente o con fototrappole. Nei prossimi mesi uno degli elementi da prendere in considerazione sarà questo, ma si potrà fare solo una volta che il sistema sia arrivato a uno stadio definitivo. Le sanzioni per abbandono di rifiuti possono anche essere molto pesanti e spesso non è difficile risalire ai responsabili».
«Vorrei anche chiarire che Acem non guadagna dal servizio – ha detto –: è un consorzio di Comuni, viene fatto al prezzo di costo. Inoltre il differenziato viene venduto e può rappresentare una risorsa per i Comuni. Attualmente Frabosa Sottana spende 170.000 euro per smaltire l'indifferenziato e non ricava quasi nulla dalla vendita delle frazioni differenziate. La prima cosa da fare per ridurre i costi è produrre meno indifferenziato, potrebbe diventare la metà abbastanza facilmente con un impatto significativo per le casse comunali e per le utenze. Anche per questo è necessario che Sottana, che ha percentuali basse in questo, aumenti la percentuale della corretta differenziata».
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