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02 Dicembre 2025 - 14:09
Pamparato ha vissuto una domenica di quelle da ricordare, una di quelle giornate in cui un intero paese si raccoglie attorno alle sue radici e le trasforma in festa. La 24ª Fiera del Grano Saraceno e della Castagna Bianca, attesa e amata non solo dagli abitanti della valle ma anche dai tanti visitatori arrivati da fuori, si è svolta con grande successo, abbracciata da un meteo fortunatamente clemente: una giornata dal freddo pungente, sì, ma scaldata da profumi, sorrisi e un entusiasmo che non ha lasciato spazio al gelo.
Dalla mattina, Pamparato si è animata come un villaggio d’altri tempi: le vie tra Castello Cordero e via Marconi si sono riempite di bancarelle, artigiani, produttori e curiosi, in un continuo intrecciarsi di storie, scoperte e sapori. Le sculture lignee di Sergione hanno incantato il pubblico, così come le trottole dei maestri di Roccavignale, capaci ancora una volta di riunire attorno a sé bambini incantati e adulti tornati bambini per qualche istante.
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La musica ha fatto il resto. Le voci dei giovani coristi nella chiesa di San Biagio hanno aperto la giornata con emozione sincera, mentre nel pomeriggio le arpe celtiche e la travolgente energia dei QuBa Libre hanno portato un ritmo caldo e vibrante, trasformando vie e piazze in palcoscenici a cielo aperto.
Ma il cuore della Fiera, come sempre, è stato il cibo. La polenta pamparatese, nelle sue versioni antiche di “furmentin” e gialla, ha riempito il paese del suo inconfondibile profumo, accompagnata dai prodotti della Valle Casotto. E poi le castagne bianche nel latte o nel miele locale, sapore autentico di un tempo che torna ogni anno per ricordare chi siamo e da dove arriviamo.
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A fine giornata, a parlare è stato il presidente della Pro Loco, Marco Magliano, che ha espresso «un plauso sincero ai volontari, ai polentari e a tutti coloro che con impegno e passione hanno reso possibile questa edizione». Un ringraziamento che abbraccia chi ha lavorato dietro le quinte per settimane, chi ha acceso i fuochi alle prime luci dell’alba, chi ha sorriso ai visitatori e chi ha creduto, ancora una volta, che le tradizioni vanno protette e condivise.
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