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02 Dicembre 2025 - 09:06
Mercoledì 3 dicembre 2025, dalle 19 alle 21, il Molino Spica ospiterà il secondo appuntamento del ciclo promosso nell’ambito del progetto “Bormidese”, volto a rilanciare la cerealicoltura locale. Relatori del dibattito tecnico saranno lo chef-docente Paolo Pavarino (CFP Cebano Monregalese) e la ricercatrice Claudia Sardella (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari — Università di Torino). L’obiettivo: analizzare le caratteristiche tecnologiche e le potenzialità delle farine di frumento e dei cereali “minori”, illustrando possibili applicazioni gastronomiche e tecniche di panificazione. Al termine è previsto un buffet con degustazioni delle preparazioni realizzate con le farine protagoniste, per mostrare concretamente le qualità organolettiche e nutrizionali dei prodotti.

Il primo incontro del 26 novembre ha registrato una partecipazione significativa da parte di agricoltori, tecnici del settore e appassionati, segnale dell’interesse crescente verso cerealicoltura sostenibile e biodiversità.
Durante la serata, guidata dall’agronomo Raffaele Meloni (Università di Torino), sono stati analizzati grani moderni, grani antichi e cereali minori — come farro e segale — illustrandone caratteristiche agronomiche, nutrizionali e ambientali. I grani tradizionali e antichi si sono distinti per rusticità, minore necessità di input chimici e qualità nutrizionali superiori: aspetti che li rendono particolarmente adatti a produzioni biologiche e territoriali.
Particolare rilievo è stato dato al valore del “Bormidese” come opportunità concreta per le aziende agricole locali: diversificazione produttiva, maggiore redditività e risposta a una domanda crescente di prodotti genuini, tracciabili e legati al territorio.
L’iniziativa rappresenta non soltanto un momento di approfondimento tecnico-scientifico, ma anche un’occasione concreta per rilanciare l’agricoltura locale dell’Alta Langa attraverso coltivazioni rispettose del territorio e della biodiversità. Riscoprire grani antichi e cereali minori significa tenere viva la memoria del paesaggio agricolo, promuovere produzioni autentiche e offrire agli operatori nuovi strumenti per innovare — senza perdere il legame con le radici.
L’appuntamento del 3 dicembre al Molino Spica si presenta dunque come tappa fondamentale di un percorso che mira a un’agricoltura consapevole, territoriale e sostenibile.
Rigenerazione urbano-paesaggistica e Sviluppo del know how sul cereale biologico Bormidese
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