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14 Dicembre 2025 - 19:02
Una mattinata intensa, partecipata e carica di significato ha animato Montaldo di Mondovì sabato 13 dicembre, quando nella sala consiliare gremita del municipio è stato conferito a Francesco Cozzi, già Procuratore capo della Repubblica di Genova, il “Sigillo di Bronzo”, riconoscimento attribuito con cadenza biennale in memoria di Giorgio Maria Lombardi. Un premio che, fin dalla sua istituzione, intende valorizzare figure di alto profilo professionale e umano, capaci di mantenere un legame autentico con il territorio e con la sua comunità.
L’incontro, moderato dal giornalista Gianni Scarpace, si è aperto in un clima di forte partecipazione emotiva, sottolineato dall’Inno d’Italia interpretato con intensità da Serena Cozzi, momento che ha subito dato il senso della solennità e, al tempo stesso, della dimensione profondamente umana della cerimonia. A testimonianza dell’interesse suscitato, oltre al salone consiliare completamente occupato, è stata predisposta una seconda sala con proiezione in diretta.
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A portare il saluto dell’Amministrazione è stato il sindaco Giovanni Balbo, che ha espresso soddisfazione per la grande presenza di pubblico e per la partecipazione di numerose autorità e rappresentanti istituzionali del territorio. «È emozionante vedere così tante persone riunite - ha sottolineato - e lo è ancora di più sapere che tra noi c’è anche Marco Lombardi, figlio di Giorgio Maria, nonostante i suoi importanti impegni internazionali». Il primo cittadino ha ricordato come Lombardi, pur ricoprendo ruoli di assoluto rilievo nazionale e internazionale, fosse capace di vivere Montaldo con naturalezza e semplicità, integrandosi profondamente nella comunità. «Per me è un onore raccogliere il testimone di amministratori di tale levatura e poter consegnare oggi questo premio a una figura come Francesco Cozzi, che ha sempre dimostrato un attaccamento sincero al nostro paese».
Il Sigillo di Bronzo, ispirato alla figura di Giorgio Maria Lombardi, già sindaco, docente universitario, innovatore nel mondo del diritto, membro del Consiglio Superiore della Magistratura e studioso attento anche alla storia e all’archeologia locale, rappresenta molto più di un riconoscimento formale. È un segno di continuità tra il valore delle istituzioni e quello delle relazioni umane, tra la dimensione nazionale e quella di una piccola comunità montana che continua a credere nella cultura come strumento di coesione.
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La cerimonia si è trasformata presto in una vera e propria “chiacchierata tra amici”, durante la quale Francesco Cozzi ha condiviso ricordi personali e professionali, intrecciando la sua storia con quella di Montaldo. «Vengo qui da quando avevo sette o otto anni - ha raccontato - allora le strade erano sterrate, c’erano i carri trainati dai buoi e una vivacissima vita di borgata». Aneddoti che hanno strappato sorrisi al pubblico, come il ricordo delle “guerre” tra borgate e della compagnia di ragazzi soprannominata “le cavallette”, a testimonianza di un paese un tempo popolato da tanti giovani.
Cozzi ha ricordato il legame profondo con la famiglia Lombardi, fatto di confronto, studio e amicizia, sottolineando l’importanza del contributo di Giorgio Maria Lombardi al mondo del diritto italiano. «Nel CSM seppe portare una ventata di integrità sabauda senza rinunciare all’innovazione», ha detto, ricordando anche la sua monumentale opera storica sulle Guerre del Sale e il ruolo in importanti vicende giudiziarie.
Senza indulgere in tecnicismi, Cozzi ha ripercorso alcuni passaggi fondamentali della sua carriera, soffermandosi in particolare sulla tragedia del Ponte Morandi. Un momento di forte emozione, quando si è alzato in piedi per ricordare le 43 vittime, spiegando di aver appreso la notizia proprio a Montaldo, mentre stava giocando a tennis. «Sono stati giorni difficilissimi - ha raccontato - resi ancora più complessi dal periodo del Covid, ma l’esperienza di una vita in magistratura mi ha aiutato a gestire una situazione di enorme responsabilità». Ha quindi ricordato l’importanza della tempestività nelle indagini, dei filmati tenuti secretati per oltre un anno e della scelta di realizzare la tensostruttura presso il palazzo di giustizia, oggi ancora utilizzata per i processi più complessi.
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A portare una testimonianza altrettanto sentita è stato Marco Lombardi, che ha offerto uno sguardo personale sulla figura del padre e sul legame con Montaldo. «Per me questo non è solo un luogo, ma un insieme di persone», ha detto, ricordando come il padre trascorresse qui lunghi periodi estivi e come proprio dall’osservazione delle comunità locali nascesse la sua riflessione sul diritto costituzionale come organismo vivo e in continua evoluzione. «Francesco Cozzi è per la nostra famiglia un amico, oltre che una figura di riferimento per il paese».
Il momento conclusivo ha visto la consegna del Sigillo di Bronzo, realizzato in ceramica da Enrica Noceto, preceduta dalla lettura, a cura di Ada Prucca, di un brano tratto dal libro “L’uomo che raccontava della guerra del sale” di Remigio Bertolino, per la Commissione Cultura rappresentata da Paola Prucca. Un passaggio che ha ulteriormente rafforzato il legame tra memoria, cultura e territorio.
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La mattinata si è infine spostata nei locali della Pro Loco, dove un momento conviviale ha permesso agli ospiti di conoscere e apprezzare i prodotti De.Co. del Comune, ulteriore segno di una comunità che, pur affrontando le difficoltà della montagna, continua a credere nelle proprie eccellenze e nella forza dello stare insieme.
Una cerimonia intensa e autentica, che ha dimostrato come Montaldo di Mondovì sia ancora capace di essere luogo di incontro, di memoria e di futuro, grazie all’impegno condiviso di istituzioni, associazioni e cittadini.
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