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Completata la Asti-Cuneo dopo 30 anni, Cirio: «Non è una festa, bisogna chiedere scusa»

Il presidente della Regione spiega: «Ritardi dovuti a problemi burocratici»

Completata la Asti-Cuneo dopo 30 anni, Cirio: «Non è una festa, bisogna chiedere scusa»

L'intervento di Cirio durante l'inaugurazione

Oggi, 29 dicembre, è una giornata storica per la provincia di Cuneo e per tutto il Piemonte: questa mattina è stata inaugurata l’autostrada Asti-Cuneo (A33), finalmente completata dopo un percorso lungo e complesso, segnato da rallentamenti, stop e difficoltà soprattutto di natura burocratica. A 34 anni dalla prima concessione e a 25 dall’avvio dei cantieri, l’infrastruttura arriva al traguardo, ponendo fine a uno dei capitoli più tormentati della storia delle grandi opere regionali.

Alla cerimonia di inaugurazione, volutamente sobria, hanno partecipato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo e numerosi amministratori locali. Presente anche il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, insieme al senatore Giorgio Maria Bergesio. In mattinata si è svolto un tour in pullman lungo il tracciato appena ultimato, simbolo concreto di un’infrastruttura che per decenni è rimasta incompiuta.

«Oggi apriamo l’autostrada completata, ma non è una “festa” – ha sottolineato il presidente Cirio –. Non abbiamo fuochi d’artificio o la banda. Siamo piemontesi e abbiamo voluto fare una cosa semplice. Ci sono stati problemi burocratici e, quando un’opera viene attesa da 30 anni, la politica deve anche chiedere scusa.» Parole che riassumono il significato di una giornata importante ma segnata dalla consapevolezza dei ritardi accumulati nel tempo.

Il governatore ha poi scherzato sul rush finale: «Per essere sicuri che fosse tutto pronto, questa notte io e l’assessore Gabusi siamo andati ad attaccare gli ultimi cartelli». Un’immagine che rende l’idea dell’attenzione e della pressione che hanno accompagnato le ultime fasi del completamento.

Dal punto di vista operativo, l’autostrada sarà percorribile integralmente senza più l’obbligo di uscire e rientrare lungo il tragitto – come accadeva finora – a partire da martedì 30 dicembre. Il tratto tra Asti e Govone resta al momento soggetto a pedaggio tramite il sistema free flow, mentre il nuovo tratto non prevede per ora portali, fatta eccezione per quello tra gli svincoli di Marene e Cherasco, attualmente inattivo. Il free flow sul nuovo segmento entrerà in funzione da aprile, con il completamento finale del sistema.

Nel dettaglio, la A33 funzionerà con il sistema free flow da Marene ad Asti, mentre resterà il casello tradizionale “a biglietto” nel tratto dalla A6 fino a Cuneo.

Con l’apertura dell’intera Asti-Cuneo si chiude una vicenda durata decenni e si apre una nuova fase per la mobilità, l’economia e i collegamenti del territorio. Un’infrastruttura strategica che, pur arrivando in ritardo, rappresenta oggi un passo fondamentale per il futuro della Granda e del Piemonte.

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