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Raccolta frutta: metà aziende sono irregolari, dove sono stati effettuati i controlli

Dal 31 luglio all'11 di agosto i Carabinieri hanno ispezionato il territorio provinciale: in un caso è scattata la sospensione dell'attività

Raccolta frutta: metà aziende sono irregolari, dove sono stati effettuati i controlli

Foto trasmessa dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro

Su dieci aziende controllate, la metà sono risultate irregolari. È il bilancio dell'operazione comunicata ieri dall'Arma dei Carabinieri di Cuneo contro il caporalato nel settore della raccolta frutta e coltivazione ortaggi. Le attività, dal 31 luglio all'11 di agosto, sono state effettuate dai militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Cuneo in collaborazione con i colleghi dei Comandi territoriali dell'Arma. In un caso, a Bra, per l'azienda è scattata la sospensione dell’attività imprenditoriale dato che il personale in nero era superiore al 10%.

Le ispezioni hanno interessato l'area del Saluzzese, ma non solo. Si sono estese anche a Fossano e Centallo. Il settore riguarda principalmente la coltivazione di pere, pesche e zucchine. La "campagna di vigilanza straordinaria" è stata realizzata dai Carabinieri a livello nazionale. Dei 73 lavoratori (70 di questi extracomunitari) controllati in provincia di Cuneo 5 erano occupati “in nero”, tra questi uno era clandestino. Per lui si è resa necessaria l'espulsione dal territorio.

Cinque datori di lavoro sono attualmente indagati e potrebbero essere sanzionati a seguito delle verifiche documentali ancora in corso, a causa di diverse irregolarità. Le violazioni sotto accertamento comprendono oltre all'impiego di lavoratori in nero, il pagamento delle retribuzioni tramite strumenti non tracciabili, il superamento degli orari di lavoro rispetto a quanto registrato nel Libro unico del Lavoro e inadempienze relative al Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro. Queste ultime includono la mancata esecuzione delle visite mediche necessarie per accertare l'idoneità al lavoro e l'omessa formazione del personale. In uno specifico caso, è stata rilevata la non conformità al "protocollo rischio calore".

L'azienda in questione, classificata a "rischio alto" a causa delle elevate temperature, non ha rispettato quanto stabilito dall'Ordinanza della Giunta Regionale del Piemonte del 1° luglio 2023. Tale provvedimento prevede, tra le altre disposizioni, che ai lavoratori del settore agricolo esposti al sole in maniera diretta e prolungata e impegnati in attività fisica intensa sia vietato lavorare nella fascia oraria compresa tra le 12:30 e le 16.
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