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Rissa in campo a Collegno: il Giudice sportivo punisce padre e figlio

Al netto della vergognosa aggressione di un genitore partito dalla tribuna, sanzionati giocatori e dirigenti con pesanti squalifiche

Rissa in campo a Collegno: il Giudice sportivo punisce padre e figlio

Le decisioni del giudice sportivo dopo i fatti incresciosi al torneo giovanile

Il gesto di un padre che scavalca la recinzione di un campo da calcio per farsi “giustizia” da sé è inqualificabile, ingiustificabile ed inaccettabile. Detto questo l’uomo, di 40 anni, padre di un giocatore del Carmagnola, non può essere giudicato dalla giustizia sportiva perché non tesserato sportivamente.

Detto questo non bisogna dimenticare la rissa incresciosa sviluppati in campo ed in tribuna nel post-partita della sfida tra Carmagnola e Volpiano Pianese, categoria Under 14, durante il torneo “Super Oscar” in programma a Collegno domenica 31 agosto. Qui il giudice sportivo aveva tutti i titoli per intervenire con sanzioni «di considerevole ed esemplare entità». A partire al giovane portiere del Volpiano Pianese, vittima di un gesto inconsulto, ma anche responsabile della gazzarra registrata sul campo. L’organo giudicante ha messo il focus sui fotogrammi precedenti all’aggressione squalificando il giocatore «perché, a fine gara, assumeva una condotta violenta ed antisportiva innescando una rissa e colpendo con manate e pugni il fianco e la schiena di un giocatore avversario, steso sul terreno di gioco. Condotta, questa, che dava adito ad un ulteriore atto di violenza posto in essere da soggetto non presente in distinta, che entrava arbitrariamente ed indebitamente sul terreno di gioco». L’estremo difensore (se non interverranno provvedimenti in fase di ricorso) starà fermo un anno, fino al 4 settembre 2026. QUI la sentenza completa

A pesare nelle motivazioni del giudice «la gravità della condotta violenta assunta da ragazzi in età giovanissima, che inficia i sani principi dello sport improntati alla correttezza ed al rispetto dell’avversario, considerato altresì, che la violenza sia da condannare a priori ovunque venga posta in essere e soprattutto tra minori, quest’organo giudicante pur consapevole delle disposizioni normative vigenti, ma altrettanto consapevole dell’eccezionalità e della spregevolezza dell’evento, ritiene di dover comminare una sanzione di considerevole ed esemplare entità».

Stessa sorte per un giocatore del Carmagnola che «a fine gara, assumeva una condotta violenta ed antisportiva prendendo parte attiva alla rissa innescata dall’avversario, colpendo a sua volta, con un pugno la nuca di un giocatore della squadra antagonista. Tale comportamento aumentava l’animosità dei presenti sul terreno di gioco, favorendo l’ingresso in campo di persona non presente in distinta».

Sei mesi di squalifica, invece, per il padre del portiere del Volpiano Pianese (dirigente della società) perché «in qualità di rappresentante della società anziché intervenire per sedare gli animi, assumeva una condotta violenta malmenandosi con persona non presente in distinta, entrata sul terreno di gioco».

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