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Maxi perquisizione in carcere: spuntano cocaina, hashish e smartphone

L'attacco del sindacato: «Il risultato di anni di politiche permissive»

Maxi perquisizione in carcere: spuntano cocaina, hashish e smartphone

Immagine didascalica realizzata con il supporto dell'AI

Un’importante operazione di polizia è scattata all’alba di oggi all’interno della Casa Circondariale di Torino. A renderlo noto è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), che ha dato conto di una vasta perquisizione effettuata nel primo piano del Padiglione B dell’istituto.

Secondo quanto riferito da Vicente Santilli, segretario nazionale del SAPPE per il Piemonte, l’intervento ha portato a risultati significativi, confermando «l’efficacia, la professionalità e l’attenzione del personale di Polizia Penitenziaria, che quotidianamente opera in un contesto complesso e delicato per garantire sicurezza e ordine all’interno del carcere di Torino».

IL MATERIALE

Nel corso dei controlli, gli agenti hanno rinvenuto sostanze stupefacenti, dispositivi di comunicazione e oggetti potenzialmente pericolosi. In particolare, sono stati sequestrati circa 35 grammi di cocaina, nascosti all’interno di un tubetto di colla, e circa 15 grammi di hashish occultati nel manico di una paletta. Trovati anche uno smartphone, celato nel letto di un detenuto, e un microtelefono completo di caricabatterie, nascosto in un contenitore per i rifiuti, oltre ad alcune armi da taglio rudimentali.

IL SAPPE ALL'ATTACCO

«Grazie a questa iniziativa è stato possibile impedire lo spaccio di sostanze stupefacenti tra i detenuti», ha sottolineato Santilli. Sul tema è intervenuto anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE, che ha richiamato l’attenzione sulle difficoltà strutturali in cui opera quotidianamente la Polizia Penitenziaria. «Gli agenti affrontano nuove e sempre più sofisticate forme di illegalità», ha denunciato, collegando la situazione a «anni di politiche permissive» e a modelli organizzativi come la vigilanza dinamica e il regime aperto, che rendono più complesso il controllo degli istituti.

Capece ha evidenziato l’aumento dei sequestri di telefoni cellulari e droga nelle carceri, a fronte di risorse limitate e gravi carenze di organico.

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