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17 Novembre 2025 - 07:00
Leonardo Di Salvatore ha preso per mano la Monregale nella ripresa, guidandola nel tentativo di rimonta
I dieci punti che separavano la Monregale dalla Giovanile Centallo, divenuti tredici al fischio di chiusura di una brutta domenica di fango e di pioggia, appaiono come un lampo che precipita sulla pianura, e una volta soltanto, in novantasette e rotti minuti di partita e di recupero. Perché la differenza fra i rossoblù di Jodi Sacco, consolidatissima realtà dell’Eccellenza piemontese che osserva dall’alto, da molto in alto, le vicende della categoria, ed i biancorossi di Michele Magliano, novellini in cerca d’autore, di identità e di continuità, sta tutta lì, nello sviluppo, nelle caratteristiche concrete e nell’esito del frangente decisivo per le sorti dell’incontro. Che cade fatalmente a favore dei padroni di casa, spezza in due la trama dell’incontro, premia a peso d’oro uno dei non frequentissimi spunti di marca locale e punisce, certo oltre i demeriti, forse l’unico momento di disattenzione comparso sul lato ospite.
E così, tra una sconfitta monregalese e l’altra, tra quella della domenica precedente colma di modestia scenica e tecnica subita per mano della Pro Villafranca, e questa – di misura nella forma e nella sostanza – incassata al primo di una serie di preoccupanti derby cuneesi, ci sta un abisso. Non solo in considerazione del fatto che, come accennato, la Giovanile Centallo non ha legittimato il successo proponendo la dimostrazione di superiorità che ci si aspetterebbe da chi sta lassù, ma anche e soprattutto alla luce delle qualità (attenzione difensiva, desiderio di rivalsa, spinta offensiva man mano crescente) che la truppa guidata da Passerò ha esibito per marcare il distacco rispetto alle brutture della volta prima.
È ben vero che l’apparenza iniziale ha rivelato una Giovanile Centallo a tavoletta (con il primo brivido per Aimar caduto quasi subito e creato dal tiro di Valleriani alto di un soffio, a conclusione di una giocata Manon-Poppa da una parte all’altra del campo), ma è altrettanto vero che, nel resto del primo tempo, la Monregale ha rispettato scrupolosamente le consegne del mister quanto a copertura delle varie zone del campo e a spegnimento delle avversarie fonti di gioco e di pericolo. Quelli di Sacco hanno quindi faticato, e non poco, a far breccia nella retroguardia ospite e nella storia della contesa, ritrovandosi un pugno di mosche in termini di situazioni offensive (un sinistro di Dalmasso ampiamente fuori, un tentativo di Poppa dalla distanza facile preda di Aimar) e, d’altro canto, vedendosela brutta sulla più rilevante frecciata biancorossa: una progressione centrale di capitan Passerò culminata in un tiro di per sé fiacco e inoffensivo, ma deviato (fuori) da Mozzone quel tanto che è bastato per spiazzare e far sudare freddo il portiere.
Ed allora, lo si è detto in apertura, il gol che risolve il pomeriggio non ha dietro di sé alcuna logica stringente; è uno di quei gol che capitano e basta, e che spesso arrivano a favorire la squadra più esperta, più rodata, più capace di infilarsi nelle pieghe della gara. Una rete, peraltro, di tessuto pregiato, perché Poppa, dalla distanza, lascia partire una rasoiata ad effetto che va ad infilarsi nell’angolo basso, anche se c’è il concorso di colpa determinato dall’unica esitazione giornaliera di Porcaro e dalla risposta perfettibile di Aimar. Dopodiché, e qui viene il buono dell’esibizione monregalese, la Giovanile Centallo ha il suo bravo daffare per custodire il vantaggio.
La Monregale vista nel secondo tempo rivela infatti un’altra pasta, cresce d’intensità e di efficacia offensiva e mette il coltello fra i denti nella lotta su ogni pallone. Un Bongiovanni nuovamente al di sotto delle attese e del curriculum tratta con sufficienza una chance con i fiocchi consegnando la sfera, con scolastico colpo di testa, alle braccia di Guardalben, ma gli altri salgono vistosamente di tono e le sostituzioni di Magliano iniettano freschezza e incisività. Leonardo Di Salvatore è quello che più di tutti prova rimettere in piedi la baracca con una serie di iniziative che ribaltano l’azione e fanno salire la squadra, e soprattutto è lui a confezionare le insidie che fanno tremare i rossoblù di casa: una per Comino scongiurata in extremis da Bedino, la seconda autocostruita con bordata improvvisa respinta dal portiere e quella più clamorosa, rifinita dal cross di Mulassano e sfociata nell’incornata di Vella da due passi, con salvataggio d’istinto del portiere. Il micidiale contropiede Massaro-Poppa è la naturale conseguenza di una compagine ospite che non ci sta e si sbilancia, e va fortunatamente ad incagliarsi nel salvataggio di Aimar. Il finale è dunque amaro, non amarissimo: e l’immagine di una Monregale rediviva e combattiva aiuta a digerirlo meglio.
GIOV. CENTALLO 1
Guardalben, Bedino, Valleriani, Mozzone, Dalmasso (77’ Massaro), Menon (68’ Decolombi), Magnino sv (37’ Ceta), Morello, Poppa (92’ Beshku), Armando (65’ Giraudo), Minini. All. Sacco.
MONREGALE 0
Aimar, Passerò, Delsanto, Mulassano, Porcaro (81’ Tals sv), Comino, Di Salvatore L., Canova (86’ Ornato), Bongiovanni (58’ Meti), Di Salvatore G. (76’ Vella), Giraudo (58’ Ratto). All. Magliano.
RETE. 45’ Poppa (C).
ARBITRO. Mollea di Torino.
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