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Una raccolta fondi in memoria di Chiara a favore dell'Ospedale Maria Vittoria, la "sua seconda famiglia"

«Per ricordarla e trasformare il dolore in un gesto di speranza»

Una raccolta fondi in memoria di Chiara a favore dell'Ospedale Maria Vittoria, la "sua seconda famiglia"

Chiara Arduino, scomparsa a 25 anni

«Per ricordarla e trasformare il dolore in un gesto di speranza, abbiamo deciso, insieme alla sua famiglia di avviare questa raccolta fondi». Si apre così il messaggio che gli amici hanno lanciato su "Gofundme.com" in memoria di Chiara Arduino, la giovane maestra di sci di Garessio scomparsa improvvisamente la scorsa settimana. 
«L’intero ricavato sarà devoluto all’Ospedale Maria Vittoria di Torino, che l’ha accolta e curata con dedizione e amore, diventando come lei stessa scrisse, una sorta di "seconda famiglia". Grazie anche a questo contributo, l’Ospedale potrà continuare a fare la differenza nella vita di molte altre famiglie».
«Vi invitiamo a partecipare con una donazione, grande o piccola che sia: ogni gesto sarà un modo per mantenere vivo il ricordo di Chiara, un'amica solare, tenace e generosa. Grazie di cuore a chi vorrà unirsi a noi».

Era la sua seconda stagione in Valle d’Aosta, quella che era diventata la sua “altra" casa dopo Garessio. Lunedì 25 agosto doveva accompagnare il suo gruppo di bambini sul ghiacciaio, ma aveva avvisato i colleghi che avrebbe tardato. Stroncata da un malore era venuta a mancare a Valtournenche, nella casa che condivideva con altri maestri di sci.
In tantissimi, tra compagni, amici, genitori e bambini, giovedì pomeriggio l’hanno ricordata condividendo quelle fotografie e quei video che Chiara non mancava mai di realizzare sulle piste. Un affetto che non si spegne e che si è fatto tangibile, nella chiesa di Santa Caterina a Garessio, per l’ultimo saluto. Chiara, figlia unica, lascia i genitori Franca e Giancarlo, i nonni e il compagno.

«Ogni giorno è un'opportunità unica»

Al funerale è stata letta e distribuita una pagina stupenda estrapolata proprio dal suo diario.

«Il mio viaggio non è finito, non lo sarà mai, perché la vita è una continua evoluzione, un risveglio che non si ferma mai», scriveva Chiara. «Ho imparato che il dolore, se accolto, può trasformarsi in forza, che la fragilità può essere la base della resilienza. E, più di ogni altra cosa, ho imparato che l'amore e il sostegno delle persone che ci sono accanto sono la luce che ci guida attraverso l'oscurità, la forza che ci permette di affrontare tutto. Ogni giorno è una nuova canzone, un nuovo inizio, una possibilità di rinascere.



E, anche quando la strada sembra difficile, quando il cammino è incerto, so che, con ogni passo che faccio, con ogni canzone che ascolto, trovo la forza per andare avanti, per affrontare ogni sfida che la vita mi pone. Oggi, ogni volta che incontro qualcuno, sento il bisogno di dirgli di non lasciare mai che un solo secondo della propria vita scivoli via senza viverlo pienamente. Perché in ogni singolo respiro, in ogni battito del cuore, può succedere qualcosa che cambia tutto. La vita è imprevedibile, è fragile e straordinaria, e non possiamo mai sapere cosa ci riserva.

Vivere ogni momento con consapevolezza, con gratitudine, con la consapevolezza che ogni giorno è un'opportunità unica, è ciò che davvero conta. Vivere la vita secondo per secondo, con passione, con amore e con coraggio è l'unica vera risposta alle sfide che incontriamo lungo il cammino. Non diamo mai per scontato nulla, perché ogni giorno e ogni respiro sono un dono che ci viene offerto e non possiamo permetterci di ignorarlo. Ogni giorno è un nuovo inizio, ogni respiro una possibilità. E io sono pronta a viverli tutti».

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