Cerca

ultima ora

ultime notizie

OGGI

«Il mio cane, adottato da un canile, mi ha salvato la vita»

Colpita da ipoglicemia nel sonno, Gabriella è stata salvata dal suo pastore tedesco Ary, che l’ha svegliata evitando il coma. Una storia di amicizia e salvezza.

«Il mio cane, adottato da un canile, mi ha salvato la vita»

Colpita da un'ipoglicemia durante il sonno, una donna è stata salvata dal suo pastore tedesco adottato da un canile. L’animale, percependo il suo malessere, l’ha svegliata prima che cadesse in coma. Questa è la storia di Gabriella e del suo fedele Ary.

Ary, l’eroe silenzioso della notte

Ary è un pastore tedesco alsaziano preso in un canile della zona. È rimasto solo dopo la prima settimana, senza fratellini e sorelline con cui socializzare. Però ha una qualità naturale: riesce a percepire le persone più sofferenti e vulnerabili.
Ve lo dico io, che sono la sua “mamma” e la coprotagonista di questo racconto. Mi chiamo Gabriella, e questa è la nostra storia.

Era una notte come tante altre. Il silenzio avvolgeva la casa e tu, Ary, il mio magnifico pastore tedesco, dormivi placidamente ai piedi del letto. Io ero sprofondata in un sonno profondo, ignara di ciò che il mio corpo stava silenziosamente combattendo.
L’ipoglicemia stava avanzando — un’ombra invisibile che minacciava di trascinarmi in un coma.

Ma tu, Ary, non eri un cane qualunque. Il tuo fiuto, la tua percezione acuta e il legame indissolubile che ci unisce ti hanno permesso di percepire qualcosa di anomalo.
Forse hai avvertito un cambiamento nel mio respiro, nel mio odore… o semplicemente hai sentito l’urgenza di una situazione che io stessa non potevo cogliere.

All’improvviso hai iniziato a muoverti. Prima un mugolio sommesso, poi un lamento più forte. Infine, hai cominciato a spingermi con il muso, annusandomi la faccia, cercando di svegliarmi.
Ogni tentativo era più insistente del precedente, come se tu sapessi che ogni secondo contava.

Io, stanca e intorpidita dal sonno profondo, ho cercato di ignorarti, borbottando qualche parola. Ma tu non ti sei arreso. Hai continuato a mugolare, a spingermi con la testa, la tua insistenza quasi disperata.
Alla fine, il tuo continuo chiama e rispondi mi ha strappato dal sonno.

Quando ho aperto gli occhi, ho capito subito che qualcosa non andava. La testa mi girava, un sudore freddo mi imperlava la fronte e una debolezza profonda mi attanagliava.
Ho realizzato immediatamente: era l’ipoglicemia.

Con la poca forza che avevo, ho raggiunto le mie medicine e ho preso ciò di cui avevo bisogno. Lentamente ho sentito il mio corpo riprendere energia, e il pericolo allontanarsi.
Se tu non mi avessi svegliato, Ary… chissà cosa sarebbe successo. Sei stato il mio angelo custode in quella notte buia.

Ti ho abbracciato forte, sentendo il tuo pelo morbido e caldo sotto le mie mani. Eri lì, seduto accanto a me, con i tuoi occhi dolci che sembravano dire:
"Lo sapevo che c’era qualcosa che non andava."

Ary, sei molto più di un semplice cane. Sei il mio migliore amico, il mio guardiano silenzioso, il mio eroe.
La tua fedeltà e il tuo amore incondizionato mi hanno salvato quella notte.
Ogni volta che ti guardo, ricordo la tua incredibile intuizione e la tua determinazione a proteggermi.

Grazie, amico mio, per essere sempre accanto a me.

Racconto a cura di Paolo Pesce


Con la Festa di San Rocco a Niella Tanaro è nato un progetto speciale: il concorso “Il miglior Amico di S. Rocco”, dedicato ai nostri cani e alle loro straordinarie storie di fedeltà, coraggio e amicizia. (Qui la cronaca della premiazione, avvenuta il 16 agosto, e qui tutte le info sull’iniziativa). Pubblichiamo i racconti dei protagonisti che hanno partecipato, vere e proprie testimonianze di quanto un cane possa cambiare – e a volte persino salvare – la vita di una persona.

Immagine realizzata con l'AI
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

x