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«Sul terreno della scuola una volta c'era una fabbrica: si faranno delle analisi?»

Interrogazione del Centrosinistra. Il progetto era stato cambiato per motivi di costi

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I lavori, pochi metri a monte della confluenza dell'Ellero in Tanaro

Là dove c'era la fabbrica, oggi c'è una scuola: e il terreno? «Quando si è progettato il lavoro alle spalle della Scuola media "Anna Frank", si era valutato questo aspetto?». Parte da un articolo del nostro giornale, pubblicato un mese fa, la nuova interrogazione del Centrosinistra di Mondovì, firmata dai tre consiglieri comunali Morandini, Gasco e Oreglia.

La  storia della fabbrica (dove ora c'è la scuola)

Il terreno in questione è quello dove sorge la Scuola Media "Anna Frank", lungo il torrente Ellero. Da oltre due anni il Comune ha in previsione un mega-progetto di messa in sicurezza per quella zona: un intervento che si avvale di un finanziamento del PNRR e che riguarda il tratto del torrente Ellero che va dal Borgato (all’incirca all’altezza del CRB) fino alla “cascata” prima del ponte della Madonnina.

Quel progetto, di recente, è stato oggetto di una variazione. L'area verde alle spalle della scuola avrebbe dovuto essere parzialmente spianata per allargare il letto del torrente Ellero. Tuttavia, i sondaggi sul terreno hanno rivelato tracce di residui delle vecchie fabbriche che sorgevano in quel punto. 

Una cosa normale: le industrie sorgevano lungo i corsi d’acqua per sfruttare la forza idraulica dell’Ellero. Il passato della città di Mondovì è pieno di questi esempi: dalla storica fabbrica “Jemina”, che sorgeva sulla sponda opposta (dove ora c’è il “Cigna”) a quella del Follone).

Si va indietro fino al 1800: nel punto dove ora sorge la scuola "Anna Frank" c’era prima una fabbrica di zolfanelli (e prima ancora un setificio) e poi, a partire dal 1876, la fabbrica di terraglia dolce dei fratelli Messa (che già dal 1860 avevano  l'avevano aperto una fabbrica di terraglie comuni, sempre in zona Borgato). Lì i Messa potenziarono la produzione della "Vecchia Mondovì" di ceramica artistica; poi nel 1884 venne rilevata da Lorenzo Beltrandi e Felice Musso. La fabbrica di ceramica rimase operativa fino al 1963. La Scuola media “Anna Frank” venne inaugurata nel 1977.

L'interrogazione

Perché si è resa necessaria questa modifica? Stando a quanto ha appreso il nostro giornale, la questione aveva alla base un calcolo economico: quando i sondaggi sui terreni hanno rivelato che lì sotto si sarebbero potute trovare tracce di vecchi residui industriali, il conto-spese sa fatto il giro: «Se quella terra dovesse essere trattata come “rifiuto”, portarla via costerebbe milioni di euro».

Chiariamo bene un punto: non si tratta di “rifiuti pericolosi”. Cocci e terraglia sono però materiale che non consentirebbe di recuperare la terra come sottoprodotto per cantieri (come è accaduto per lo scavo di parco Europa) e lo smaltimento avrebbe fatto lievitare il costo dell’intervento.

Una bella notizia per la Scuola, perché in quell’area verde si trovano tre cose piccole ma importanti: il monumento alla Shoah, che ogni anno fa da luogo simbolo nella Giornata della Memoria, assieme all’albero dedicato al ricordo della famiglia Castagnino, “Giusti fra le Nazioni” che salvarono l’ebreo Marco Levi, e infine la piccola “aula all’aperto” dedicata all’alunno della stessa Scuola, Daniele Mondino, tredicenne monregalese prematuramente scomparso nel 2019.

«Il progetto - scrivono i tre consiglieri -  già finanziato dal PNNR era stato approntato in modo da soddisfare le esigenze di messa in sicurezza dell’area fluviale, comportando l’abbassamento dell’alveo del fiume, la realizzazione di un fondo in cemento per il deflusso dell’acqua, il disboscamento e lo spianamento di una grossa porzione della riva - più di metà – nella zona alle spalle della Scuola "Anna Frank". La messa in sicurezza del’alveo del torrente e delle sue sponde è istanza da considerarsi assolutamente prioritaria, specie nella fase attuale di cambiamento climatico, soprattutto perché l’area in questione è densamente frequentata da istituti scolastici e abitazioni private, ed ogni spesa in merito, se necessaria, va affrontata senza remore o indugio. Chiediamo al sindaco: la “Relazione gestione terre e rocce da scavo” del progetto approvato dalla Giunta nel 2022 faceva menzione della probabile natura di residuo industriale della terra dell’area dietro la scuola Anna Frank, che insiste sulla vecchia Ceramica Beltrandi? La nuova variante di progetto prevede un’analisi storica del sito ed un sondaggio della natura dei materiali di sbancamento? La riduzione delle opere della variante di progetto riguarda solo l’area alle spalle della scuola "Anna Frank"?  La nuova variante di progetto risponde efficacemente agli obiettivi di sicurezza per chi vive nell’area allo stesso modo del progetto originario? Con quali opere verrà compensata la rinuncia al dimezzamento dell’area dietro la scuola Anna Frank? La nuova variante di progetto renderà necessarie ulteriori opere per raggiungere gli standard di sicurezza soddisfatte dal primo progetto? Se sì, quali?»

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