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Duemila persone all'assalto del "Bollito No Stop"

Dalle 7 alle 21 di sera a Carrù sotto il Palafiera. Buona la “prima” della nuova Pro loco

Duemila persone all'assalto del "Bollito No Stop"

Un tavolo sotto il Palafiera durante il "Bollito No Stop". Nel riquadro, il presidente Pro loco Enzo Ornato con Alessandra Bracco

Il “regista” del Bollito No Stop ha battuto ogni record e alle due e mezza era già sotto il tendone per accendere i fuochi. Roberto Bracco ha cominciato a far bollire l’acqua piena notte per affrontare poi i 12 quintali di carne che sono andati a ruba.

Partiamo da qua, dai numeri. La Pro loco, alla “prima” del nuovo direttivo in Fiera, ha fatto bene i conti: duemila erano i passaggi stimati e si è raggiunta, sfiorandola, quella cifra, considerando tutti i pasti serviti nel giorno di “Fiera” (i paganti che hanno versato i 22 euro per il vassoietto e qualche omaggio dedicato alle autorità e agli addetti ai lavori). Sono esclusi dal conteggio i pasti per gli ospiti della Casa di riposo, le Forze dell’ordine e altri che erano stati già preparati il giorno precedente.

Giusto per fare due paragoni, che valgono quel che valgono, l’anno scorso (sotto la gestione Ente Fiera) erano stati duemila i paganti (2.500 circa quelli totali), nel 2023 2.250 i passaggi, nel 2022 1.350 (quando la nevicata aveva praticamente bloccato tutto già nel primo pomeriggio); prima ancora c’era ancora il Covid di mezzo, che aveva spazzato via la famosa quota “tremila” degli anni d’oro di inizio Duemila. Ma si sta parlando di un’altra epoca, per cui viene difficile fare paragoni.

L’esercito dei volontari in maglia gialla, una ventina in tutto, ha iniziato alle 7 ed è andato avanti fino alle 21. Solo una pausa, fisiologica, alle 16, di un’oretta e mezza circa. La coda, organizzata questa volta sul lato di via Uberto Revelli e non in piazza, c’è comunque sempre stata.

«Ci tengo a ringraziare di cuore tutti i volontari, in particolare chi ha lavorato in cucina – commenta a margine il presidente Pro loco, Enzo Ornato –, il Comune per la disponibilità della tensostruttura e tutti coloro che ci hanno dato una mano nella preparazione a vari livelli, tra cui Meo Gazzola per l’approntamento. È stata una grande esperienza. Siamo affaticati, ma felici»

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