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02 Agosto 2025 - 16:41
«Cirio alza le tasse... ma poi non si fa vedere in Consiglio!» E così le opposizioni fanno il gesto scenografico: maschere di cartone con la faccia del presidente assente alla seduta. Come previsto, in Regione è scoppiata la guerra per l'aumento IRPEF, previsto dalla Giunta Cirio.
L'Irpef aumenta: «Col passaggio a tre scaglioni, dovevamo farlo»
L'assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha spiegato la manovra alla Commissione
Sulla manovra di assestamento di bilancio sono 1367 gli emendamenti presentati dalle minoranze. Questo dopo i giorni di riunioni, notte compresa, in Commissione. Le sedute erano convocate per oggi, sabato 2 agosto, e per lunedì 4 agosto. Oggi in aula era presente l'assessore Tronzano, ma non il presidente Cirio. E le opposizioni ci vanno giù dure: «Cirio dov’è? Cirio che cosa sta facendo? In questo primo fine settimana di agosto, il Presidente, come nei migliori gialli estivi, è il grande assente. Lui non ci mette la faccia... e glie la mettiamo noi».
Detto fatto, si sono messi sul volto la faccia del Governatore in formato maschera di cartone:
«Magari sta preparando un nuovo slogan: “Più tasse per tutti, ma con stile”. O forse sta organizzando il prossimo evento in cui si parlerà di futuro, innovazione e sostenibilità, mentre il presente arranca e i conti non tornano - tuonano i 5 Stelle -. Hanno provato a fare tutto nell’ombra, da giorni noi non glielo stiamo permettendo: vedremo con che faccia ora proveranno a introdurre l’ennesimo voucher a fini propagandistici, mentre stanno impoverendo il 70% delle famiglie piemontesi, quelle che hanno un reddito tra i 15.000 e i 50.000 euro annui. La verità è che questo blitz estivo è una vergogna e ancor peggio è l’annuncio nemmeno troppo velato di voler ridurre le tasse prima della prossima campagna elettorale. È doveroso denunciare questa doppia vergogna e opporci perché il presidente ha deciso di non prendersi le sue responsabilità, di non metterci la faccia in aula, ma di aumentare le tasse ai piemontesi«».
«Ostruzionismo», «Vi teniamo qua anche di notte»: cosa sta succedendo in Regione?
La Commissione bilancio sta andando avanti da giorni: quasi 300 emendamenti
Stando a quanto è già stato annunciato da Tronzano, “per prepararci a questo passaggio a tre scaglioni che comporta minori entrate per 150 milioni circa, con questo provvedimento abbiamo deciso di non incidere sulle fasce più deboli: infatti sino a 15mila euro l’anno lasciamo la situazione invariata. Poi, siccome non godiamo ad aumentare le tasse e non avremmo mai voluto farlo, abbiamo operato ritocchi minimi e viene fatta per la prima volta una programmazione triennale che salvaguarda il bilancio regionale e consente di diminuire le tasse nel 2028. Del resto molte altre Regioni si sono trovate costrette ad assumere provvedimenti analoghi”.
Stando ai dati, questo aumento andrà a colpire principalmente il ceto medio: la fascia 15-28 mila euro dovrà versare 33 euro in più (si tratta del 45% dei piemontesi), quella 28-50mila euro pagherà 106 euro in più (il 26% dei piemontesi). Una stangata. Saranno esentati dagli aumenti i redditi inferiori a 15.000 euro, per i quali l'aliquota rimarrà al 1,62%, e quelli superiori a 50.000 euro, che già pagano l'aliquota massima consentita dalla normativa vigente, pari al 3,3%.
“Nel piano triennale – ha aggiunto l’assessore – abbiamo già deciso una riduzione delle aliquote che comporterà una perdita di gettito pari a circa 50mila euro, per confermare come questa manovra sia solo temporanea”.
Interviene il gruppo FDI: «Noi interveniamo sulle aliquote IRPEF per gestire al meglio una riforma fiscale epocale che la Nazione attende da 50 anni, che ha visto il Governo introdurre delle modifiche che erano attesissime, che porteranno nel breve, medio e ancora di più nel lungo periodo ad un sensibile abbattimento della pressione fiscale. L’Assestamento al bilancio 2025 va in attuazione del programma elettorale del centro-destra, ed è in nome di questo che con questa manovra interveniamo in quello che il riteniamo sia necessario attenzionare. Avremmo potuto evitare l'aumento IRPEF? Sì, se avessimo assunto la guida di una Regione senza 6 miliardi e 600 milioni di Euro di disavanzo e senza 10 miliardi di Euro di debiti. Abbiamo condotto in questi sei anni un rigoroso percorso di risanamento dei conti della Regione, riducendo di un miliardo e mezzo il debito e di quasi due miliardi il disavanzo, migliorato gli equilibri di bilancio e, oggi, paghiamo più velocemente. Questo importante sforzo è stato fatto continuando ad investire sullo sviluppo, come dimostra la buona capacità di spesa dei fondi europei e del Pnrr, riguardo i quali il Piemonte vanta il primato italiano, su cui siamo in linea con i tempi e gli obiettivi. Se chi ci ha preceduto, il centrosinistra e la giunta Chiamparino, che ha portato aumenti IRPEF da 50 fino a 1.000 Euro accompagnati dall'aumento del bollo auto e dall'aumento di qualunque altra cosa fosse aumentabile, avesse fatto un decimo degli sforzi che stiamo facendo noi, e che abbiamo fatto noi in questi sei anni, oggi non parleremmo di IRPEF. Non accettiamo lezioni da chi oggi ci attacca mentre nel 2014 quando la giunta Chiamparino aumentava l'IRPEF e il Bollo Auto difendeva convintamente quegli aumenti».
La manovra sull'IRPEF è stata votata a maggioranza. Prevede, per i periodi di imposta 2026 e 2027 l’applicazione di una maggiorazione all’aliquota dell’addizionale regionale dello 0,55 per cento per i redditi oltre i 15 mila e fino 28 mila euro, e dello 0,56 per cento per i redditi oltre i 28 mila e fino a 50 mila euro. Dal periodo di imposta 2026 saranno inoltre applicate detrazioni di 100 euro per i contribuenti con più di due figli a carico, per ciascun figlio, e di 500 euro per i contribuenti con figli a carico portatori di handicap, sempre per ciascun figlio. Dal 2028 l’aliquota dell’addizionale regionale sarà rimodulata con il passaggio da quattro a tre scaglioni di reddito.
Ma l’approvazione sarà definitiva con la votazione finale, lunedì 4 agosto, del Disegno di legge “Assestamento al bilancio di previsione finanziario 2025 – 2027”. Nella seduta di oggi sono stati votati quasi tutti i 1367 emendamenti presentati e lunedì l’Aula dovrebbe chiudere l’esame del provvedimento, esaminando poi i 32 atti di indirizzo collegati.
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