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In Piemonte aumenta l'Irpef: la maggioranza ha votato sì

Contrarie le opposizioni che hanno fatto battaglia anche di notte

Andrea Tronzano

L'assessore al Bilancio Andrea Tronzano: «L'aumento dell'Irpef era necessario per avviare molti provvedimenti. Dureràm3 anni, poi abbasseremo le tasse»

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato oggi l’assestamento di bilancio 2025, «un provvedimento che unisce interventi concreti a favore di settori strategici e misure di natura fiscale in grado di garantire la sostenibilità dei conti pubblici nel medio periodo» comunica l'Amministrazione. L'assestamento passa con 29 voti favorevoli e 16 contrari, dopo molte sedute di Commissione e d’Aula, anche in notturna e nei fine settimana.

L'aumento dell'Irpef

Come è noto, il punto più dibattuto e criticato è stato l'aumento dell'IRPEF. Le opposizioni hanno tenuto incollata ai lavori la Commissione, addirittura in una seduta notturna, la scorsa settimana.

Questo aumento andrà a colpire principalmente il ceto medio: la fascia 15-28 mila euro dovrà versare 33 euro in più (si tratta del 45% dei piemontesi), quella 28-50mila euro pagherà 106 euro in più (il 26% dei piemontesi). Una stangata. Saranno esentati dagli aumenti i redditi inferiori a 15.000 euro, per i quali l'aliquota rimarrà al 1,62%, e quelli superiori a 50.000 euro, che già pagano l'aliquota massima consentita dalla normativa vigente, pari al 3,3%.

«Dovevamo farlo. Ma durerà solo 3 anni»

L'assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha spiegato che “per prepararci a questo passaggio a tre scaglioni che comporta minori entrate per 150 milioni circa, con questo provvedimento abbiamo deciso di non incidere sulle fasce più deboli: infatti sino a 15mila euro l’anno lasciamo la situazione invariata. Poi, siccome non godiamo ad aumentare le tasse e non avremmo mai voluto farlo, abbiamo operato ritocchi minimi e viene fatta per la prima volta una programmazione triennale che salvaguarda il bilancio regionale e consente di diminuire le tasse nel 2028. Del resto molte altre Regioni si sono trovate costrette ad assumere provvedimenti analoghi”.

In sintesi:

  • fino a 15mila si continueranno a pagare 243 euro
  • da 14 a 28mila (45% della popolazione), si passerà da 371 a 404 euro: un aumento di 33 euro
  • da 28 a 50mila euro si va dai 685 euro attuali a 791 euro: un aumento di 106 euro
  • resta invariata, perché già massima, l’aliquota per chi supera i 50mila euro lordi l’anno di reddito.

«Con questo assestamento - sottolinea ancora Tronzano - mettiamo risorse dove servono, dalla cultura al turismo, dalla sicurezza alle politiche ambientali, sostenendo famiglie, imprese e territori. Lo facciamo mantenendo l’equilibrio dei conti e introducendo una manovra fiscale che, pur comportando un piccolo aumento temporaneo, ci consentirà di ridurre in modo strutturale le imposte dal 2028. È una scelta di responsabilità, che guarda al futuro del Piemonte e alla tutela dei servizi essenziali».

Gianna Pentenero (Pd): «L’assessore Tronzano forse è stato lasciato un po’ solo, lo dico anche al presidente Cirio. Anche perché stiamo parlando di un aumento delle tasse, a fronte di un provvedimento nazionale che ha eliminato il principio di progressività. Ci preoccupa che siano state toccate fasce di reddito già in difficoltà, abbiamo provato a presentare qualche emendamento per introdurre altre detrazioni, ma non c’è stato niente da fare». E il PD con una nota aggiunge: «Fino a 106 euro, è questa la cifra che i cittadini piemontesi pagheranno in più all'anno a causa dell'aumento dell'Irpef voluto da Cirio e dalla destra in Regione. Una manovra che arriva per coprire il buco da 150 milioni voluto dalla riforma dell'Irpef del governo Meloni in una mossa che è tutta del centrodestra e che colpirà i cittadini con redditi tra i 15.000 e i 50.000 euro. Ci siamo opposti con forza, costringendo la maggioranza a restare in Commissione anche di notte e nel primo weekend di agosto. È la prima volta che accade nella storia del Consiglio Regionale, ma non si sono fermati». Alice Ravinale (Avs): «Evidentemente la riforma sul federalismo fiscale sta già penalizzando il Piemonte, se siete stati costretti ad aumentare l’Irpef regionale. Poi, con una previsione di spesa del 5% in armi, è probabile che in generale tutte le tasse aumenteranno molto presto. Non parliamo di Exor, che non versa un euro di imposte in Piemonte. Siamo almeno contenti che soprattutto le famiglie straniere, quelle che fanno più figli, potranno godere delle detrazioni previste da questo assestamento».

La maggioranza: «Ma durerà solo 3 anni, poi si riabbassa»

Dalla maggioranza, si cerca di difendere il provvedimento.  Carlo Riva Vercellotti (Fdi): «Sull’Irpef, abbiamo ritenuto doveroso un percorso trasparente, così come lo ha da subito impostato l’assessore Tronzano. Porterà a regime a una riduzione dell’Irpef e oggi abbiamo la responsabilità di gestire un ammanco di 150 milioni». Silvio Magliano (Lista Cirio): «La scelta dell’Irpef è stata doverosa, nel 2028 la tassazione scenderà e le risorse che chiediamo oggi serviranno a tenere in equilibrio i conti”.

Voce "per metà fuori dal coro" da Gianna Gancia, Lega: «Oggi non è un giorno particolarmente bello per chi, liberale fin nelle viscere è costretto, come la sottoscritta, a votare un aumento delle tasse. Io credo che sia una responsabilità nostra, maggioranza e opposizione, legare questo aumento delle tasse ad una razionalizzazione della spesa al fine di evitare gli sprechi che sono presenti in tutte le Amministrazioni, compreso il nostro Piemonte terra sabauda, che di "sabaudo" nella gestione dei conti della Regione negli ultimi decenni ha avuto ben poco».

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