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«Salvata dal mio cane allerta diabete»

Un legame che salva la vita: la storia di Cierzo, il cane allerta diabete che con il suo intuito e la sua tenacia ha trasformato una notte di paura in una testimonianza di forza, amore e rinascita.

«Salvata dal mio cane allerta diabete»

Quando un cane allerta diabete diventa un vero salvatore

Quando l’olfatto diventa salvezza: Cierzo, un cane allerta diabete, ha trasformato una notte di pericolo in una storia di coraggio e amore. Il racconto di Serena Pellegrini ci mostra quanto può essere potente il legame tra un cane caregiver e la persona che protegge. Il testo è il secondo classificato al concorso “Il miglior amico di San Rocco” di cui scriviamo al termine del racconto.


Viva. Grazie a te.

Stanotte Cierzo mi ha salvato la vita. La glicemia è crollata a 42. Io dormivo. Lui si è svegliato.

La sua non è stata una semplice segnalazione da cane allerta diabete molecolare. Perché io ero totalmente priva di forze e capacità di movimento.

Ha iniziato a zamparmi la spalla sinistra, poi a sollevarmi il braccio col muso, una volta, due, tre. Ha iniziato a guaire mentre io, ormai sveglia ma incapace di muovermi, cercavo di tranquillizzarlo.

Ha spostato tutte le coperte con zampe e muso; uggiolando è passato a un ringhio sommesso di frustrazione, si è posato pesantemente sul braccio, ha leccato la mano furioso e poi la mia faccia, ha preso tra i denti la manica del pigiama e l’ha strappata tirandomi. Ha ricominciato tutto da capo per trovare una soluzione.

Un tempo infinito. C’è stata una sola cosa che mi ha dato la grinta per reagire: la nostra sinergia, gli sforzi disperati di questa creatura.

C’è la foto dello stick glicemico. Peggio, c’è il video girato 15 minuti dopo il mio aver ingerito gli zuccheri necessari, in cui lui ancora segnala che la glicemia non è in un range comunque accettabile. Non lo metterò perché mi impressiona e mi fa star male.

Stamattina ero ridotta a un tale cencio che la mia amica ha dovuto prendersi l’onere di avvertire il mio ufficio della mia assenza.

E poi c’è il motivo per cui ho legato la colonna sonora di Superman – Man of Steel al mio cane, a questo corso e a, si spera, un benedetto trapianto: Henry Cavill, il mio eroe, che scopre i suoi superpoteri, con questa musica in crescendo, potente, bellissima, evocativa. Come Cierzo ha scoperto i suoi, di superpoteri, come quelli che un trapianto può portare: la doppia rinascita.

Sono belli i video dei cani allerta, quando li vedi in azione. Ma è ben diverso vivere un’esperienza come quella di stanotte, che poteva diventare una tragedia, dove il cane non solo segnala la glicemia, ma si adopera per porre rimedio ingegnandosi, facendo di tutto, reinventandosi di sua spontanea iniziativa senza alcun addestramento.

L’importanza fondamentale del cane caregiver. Sono qui, a scrivere di lui, con una presa di coscienza molto diversa, stanotte: Meno di 24 ore fa, sarei scivolata impietosamente in coma, senza il mio cane. Quello a cui nessuno dava un centesimo bucato, il mio cane Forrest Gump. Quello a cui io devo, ora, il fatto di poterlo dire al mondo.

Diploma, e non sarò io a doverlo decretare o meno: Cierzo ha preso la laurea in Scienze della Vita. E ha vinto tutto.

(Grazie, mio piccolo beagle matto e abbaione. Ti amo tanto).


Con la Festa di San Rocco a Niella Tanaro è nato un progetto speciale: il concorso “Il miglior Amico di S. Rocco”, dedicato ai nostri cani e alle loro straordinarie storie di fedeltà, coraggio e amicizia. (Qui la cronaca della premiazione, avvenuta il 16 agosto, e qui tutte le info sull’iniziativa). Pubblichiamo i racconti dei protagonisti che hanno partecipato, vere e proprie testimonianze di quanto un cane possa cambiare – e a volte persino salvare – la vita di una persona.

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