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«Ogni minuto della nostra vita è dono»: il messaggio del vescovo Egidio a Peveragno

Primi appuntamenti della visita pastorale nelle zone Pesio ed Ellero, nelle parrocchie peveragnesi. il vescovo di Mondovì trascorrerà tutta la settimana tra vari incontri con le realtà del paese

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La visita pastorale del vescovo Egidio nella zona delle Valli Pesio ed Ellero è cominciata nel weekend: venerdì l'apertura con il Vespro solenne celebrato nella Parrocchia di San Lorenzo a Villanova.

Sabato e domenica le celebrazioni nelle prime tre comunità peveragnesi, la Parrocchia di San Giovanni (sabato alle 18.30), Madonna delle Grazie a Montefallonio domenica mattina alle 9 e la Parrocchia di Santa Maria nel concentrico di Peveragno alle ore 11. Nello spirito della visita pastorale, il vescovo di Mondovì ha incontrato i fedeli delle parrocchie, fermandosi dopo la celebrazione a salutare i presenti e partecipando al rinfresco conviviale allestito a Montefallonio. Nel corso della sua omelia, il vescovo ha ricordato gli scopi delle attività svolte in questa visita. «Sono ormai tre anni che la visita è in atto – ha ricordato il vescovo – non mi dilungo sul significato: è uno stare prolungato nelle comunità, per conoscere le realtà e le persone e condividere le fatiche dei sacerdoti. Un condividere con più calma la vita, difficoltà e bellezza delle comunità cristiane. Sono contento di venire da voi in questa giornata che, nel caso di Montefallonio, è anche la vostra festa patronale. Vi propongo un obiettivo in particolare per questa visita: stimolare il più possibile la collaborazione tra le comunità, nella convinzione che la stima reciproca, la collaborazione, l'aiuto tra le persone e le comunità, lo stimarsi a vicenda sia la prima testimonianza che dobbiamo dare. I tempi ci costringono a farlo in maniera più decisa, con il venir meno dell'abbondanza dei sacerdoti e questa è una difficoltà che la nostra chiesa sta vivendo. Insieme le comunità piccole possono essere vivaci». Il vescovo ha invitato i presenti a partecipare all'inaugurazione della Cattedrale, la domenica successiva. Prima di soffermarsi sulla prima lettura del giorno, riguardante l'episodio di Naaman, il generale lebbroso guarito dal Profeta Eliseo, tratta dal secondo libro dei Re. «Questa malattia e questa guarigione diventano manifestazione di qualcosa di più profondo. Il peccato è la vera lebbra che può intaccare la nostra vita e la società. Proviamo a pensare cosa può esserci dietro alle cattiverie di quello che sta succedendo nel mondo. Cosa può portare l'uomo a distruggere un popolo, bombardare e distruggere delle popolazioni. Questa non è solo cattiveria, questo si pone nella prospettiva del mistero del male». «Possiamo andare a Messa per molti motivi – ha proseguito mons. Miragoli – vado a Messa per sentire la presenza di Cristo nella mia vita, per fare memoria della sua morte e resurrezione, tutto verissimo. Aggiungiamone un altro: la Messa è l'Eucaristia, rendimento di grazie. Vado a Messa per rendere grazie al Signore. Ogni minuto della nostra vita è dono. Ne siamo consapevoli? Andare a Messa la domenica è un modo per esprimere il nostro grazie al Signore. Il credente sa riconoscere l'amore di Dio e sa ringraziare». Il vescovo ha poi voluto ricordare la tragedia occorsa a Mondovì negli scorsi giorni, con la scomparsa improvvisa di Gabriele Zanoni, giovane ingegnere di 28 anni. «La settimana scorsa è morto un giovane di 28 anni. Domenica mattina alle 9 ha suonato la Messa, nel pomeriggio è stato male, uno svenimento. Martedì mattina alle quattro era in coma. Giovedì pomeriggio gli staccano i macchinari. Un ragazzo esemplare, figlio unico, ingegnere. Potete immaginare il dolore di sua madre e di suo padre. L'altro giorno la madre mi ha detto: "Sono giorni in cui non capisco più niente. Ma ho voluto che sull'immaginetta ci fosse la frase di Giobbe: "Il Signore ha dato il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore. Dobbiamo come genitori semplicemente dire "Grazie al Signore per avercelo dato". Questo significa essere persone che sanno ringraziare. Se abbiamo un po' di Fede e senso del mistero dobbiamo sapere ringraziare anche la dove la nostra Fede non ci permette di capire e dove la nostra intelligenza non ci permette di arrivare». 

«Se morremo con lui – ha concluso il vescovo, ricordando le parole di San Paolo, tratte dalla lettera a Timoteo – vivremo con lui, se con lui perseveriamo con lui rivivremo. Se manchiamo di Fede egli però rimane fedele, perchè non può rinnegare sè stesso. Parole forti: le nostre infedeltà non intaccano la sua fedeltà nei nostri confronti, mai, neanche nei momenti di difficoltà della nostra vita. Ricordate queste parole».

La visita pastorale a Peveragno è proseguita nel pomeriggio, con un momento di preghiera al cimitero. Queste due prime giornate sono i primi atti di una settimana che sarà densa di appuntamenti ed incontri, con la comunità peveragnese.

La visita a Peveragno

La visita proseguirà martedì 14 ottobre: alle 9 sarà alla Casa di riposo “Le Rose”, alle 10 celebrerà alla Casa di riposo “Don Peirone”.

Il 15 ottobre visiterà alcune aziende, dalle 9 alle 12.30. Dalle 15 alle 18 visiterà gli ammalati presso le loro case. Giovedì 16 ottobre alle 15.30 è prevista la Messa presso la Casa di riposo “Villa Moscati”, dalle 16.30 ci saranno altre visite domiciliari. Venerdì 17 ottobre, alle 15, mons. Miragoli incontrerà i ragazzi delle Catechesi, Primarie e Secondarie. Alle 18 sarà in Municipio per incontrare l’Amministrazione comunale.

Domenica 19 ottobre alle 9 celebrerà la Messa a San Giovenale, lunedì 20 ottobre alle 21 incontrerà le Associazioni del territorio presso il Centro Polifunzionale. Venerdì 7 novembre alle 20.45 è previsto l’incontro con Giovani e Giovanissimi.

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