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Scontro sull'area dietro la scuola: «Ma la sicurezza dipende dal prezzo?». «Parole gravi»

Duro faccia a faccia tra Morandini (PD) e la Giunta, col sindaco Robaldo e il vice Campora

Scontro sull'area dietro al scuola: «Ma avete risparmiate sulla sicurezza?». «Gravissime le sue parole»

«Ma avete scelto di non fare un intervento di sicurezza perché... costava troppo?». Ci va giù durissimo Cesare Morandini, consigliere di minoranza di area PD, a Mondovì contro l'assessore ai lavori pubblici e vicesindaco Gabriele Campora. E se la replica tecnica dell'assessore non basta («Il tema è più complesso»), arriva anche quella politica del sindaco Luca Robaldo: «Parole gravissime».

Tutto questo è avvenuto ieri, 10 dicembre, in Consiglio comunale a Mondovì. Al centro dello scontro c'è una questione di cui il nostro giornale ha scritto i retroscena circa 2 mesi fa: il cambio del progetto per l'area retrostante la Scuola Media "Anna Frank", che sorge lungo le rive dell'Ellero.

Di cosa si sta parlando?

Facciamo un veloce riassunto. Da oltre due anni il Comune aveva in previsione un progetto di messa in sicurezza per l'alveo del torrente: un intervento che si avvale di un finanziamento del PNRR e che riguarda il tratto dell'Ellero che va dal Borgato (all’incirca all’altezza del CRB) fino alla “cascata” prima del ponte della Madonnina. Il progetto prevedeva che l'area verde alle spalle della scuola venisse parzialmente spianata per allargare il letto del torrente.

Quel progetto, di recente, è stato oggetto di una variazione: perché i sondaggi sul terreno hanno rivelato tracce di residui delle vecchie fabbriche che sorgevano in quel punto. Una cosa normale: le industrie sorgevano lungo i corsi d’acqua per sfruttare la forza idraulica dell’Ellero. Il passato della città di Mondovì è pieno di questi esempi: dalla storica fabbrica “Jemina”, che sorgeva sulla sponda opposta (dove ora c’è il “Cigna”) a quella del Follone).

Nello specifico, due secoli fa nel punto dove ora sorge la scuola "Anna Frank" c’era una fabbrica di zolfanelli (e prima ancora un setificio) e poi, a partire dal 1876, la fabbrica di terraglia dolce dei fratelli Messa (che già dal 1860 avevano  l'avevano aperto una fabbrica di terraglie comuni, sempre in zona Borgato). Lì i Messa potenziarono la produzione della "Vecchia Mondovì" di ceramica artistica; poi nel 1884 venne rilevata da Lorenzo Beltrandi e Felice Musso. La fabbrica di ceramica rimase operativa fino al 1963. La Scuola media “Anna Frank” venne inaugurata nel 1977.

Nessun "rifiuto pericoloso": il temi sono i costi e il fiume

Chiariamo bene un punto: il tema del dibattito non riguarda i rifiuti (che non sono "pericolosi": sono resti di terraglia). I punti sono altri due.

Primo: i costi. Il Comune aveva previsto una spesa da circa 800 mila euro, prevedendo di vendere o utilizzare il terreno "sbancato" come sottoprodotto per altri cantiere - un po' come avvenne per il Parco Europa -. Quand è venuto a galla che il terreno andava considerato "rifiuto" e dunque smaltito in discarica, i costi sono schizzati alle stelle. Il Comune ha quindi fatto predisporre una variante progettuale che verrà consegnata nelle prossime settimane. Poi si potrà procedere coi lavori, che sono stati appaltati all’impresa CSC (la stessa che sta costruendo il nuovo “Baruffi” a Piazza).

L'altro tema è il fiume. Ed è qui che insiste il consigliere Morandini, così come i colleghi Gasco e Oreglia che con lui hanno firmato l'interrogazione presentata in Consiglio comunale.

«La nuova variante di progetto risponde efficacemente agli obiettivi di sicurezza per chi vive nell’area allo stesso modo del progetto originario? O renderà necessarie ulteriori opere per raggiungere gli standard di sicurezza soddisfatte dal primo progetto?», chiedevano i consiglieri.

Campora: «I primi sondaggi non avevano evidenziato tracce di rifiuti. Sono emersi nei sondaggi successivi. La modifica dipende dai costi, ma stiamo attenti a parlare di una riduzione della "sicurezza". Il progetto viene vagliato dalla Regione e lo standard è quello di assicurare una tenuta dei ponti, quello "della Madonnina" e quello di via Curazza, in base alla piena più grande degli ultimi 200 anni».

Morandini: «State confermando quello che temevo. Il progetto era per la sicurezza in caso di piena: lo avete cambiato per motivi di costi. Quando avete capito che il costo era troppo, si sono dunque abbassati gli standard»

Il sindaco, Luca Robaldo: «Dopo quanto abbiamo fatto per la pulizia delle rive dell'Ellero e le due recenti novità per il ponte Steirino e il torrente Ermena, ritengo gravi le parole di Morandini. Se c'è un'Amministrazione che è intervenuta sulla sicurezza a fianco dei torrenti, è questa».

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